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Paradigmi di violenza e transculturalità: il caso italiano (1990-2015)

Atti del convegno a Villa Vigoni, 8-10 ottobre 2014

by Rotraud von Kulessa (Volume editor) Dagmar Reichardt (Volume editor) Nora Moll (Volume editor) Franca Sinopoli (Volume editor)
©2017 Edited Collection 398 Pages

Summary

Il volume, nato da un Colloquio internazionale svoltosi a Loveno di Menaggio nel 2014, affronta „il caso italiano" della letteratura transculturale intrecciando approcci comparatistici e multidisciplinari (linguistici, letterari, artistico-figurativi e filmici). Il tema della violenza, nei suoi nessi con il passato coloniale e postcoloniale, le guerre di espansione nel Mediterraneo e la migrazione da e verso l’Italia, è studiato in relazione al potere, alla memoria culturale, migrazione ed esclusione – tutti aspetti socio-culturali attualissimi se pensiamo alla crisi europea dei rifugiati. La domanda che si pone è se, nel caso italiano, si stia raggiungendo una "malinconia postcoloniale", un inasprimento di violenze per diversità culturali e religiose o una convivenza nella differenza.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sul curatore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Indice
  • Saluto ai partecipanti & Introduzione
  • Saluto ai partecipanti (Immacolata Amodeo)
  • Introduzione (Rotraud von Kulessa / Nora Moll / Dagmar Reichardt / Franca Sinopoli)
  • I. Discorsi di potere
  • Il linguaggio della violenza: l’analisi delle asimmetrie di potere nella letteratura postcoloniale in lingua italiana (Maria Grazia Negro)
  • La letteratura transculturale come letteratura impegnata (Rotraud von Kulessa)
  • Strategie di esclusione e di inclusione di autori translingui nel canone letterario italiano contemporaneo (Franca Sinopoli)
  • Una lingua “neutra”? Alcune riflessioni su italofonia e francophonie (Anna Frabetti)
  • Corpi fantasmi: struttura e funzione della memoria transculturale nell’opera di Elvira Dones e Igiaba Scego (Emma Bond)
  • II. Linguaggi della violenza
  • Il trauma dell’Armenicidio – la violenza contro le donne nei romanzi di Antonia Arslan (Martha Kleinhans)
  • I discorsi di violenza nella mini-serie Volto Nascosto (2007/2008) di Gianfranco Manfredi. Da Tempo di uccidere (1947) alla rappresentazione postmoderna della guerra coloniale italiana in Africa nel fumetto europeo (Dagmar Reichardt)
  • La violenza come paradigma del colonialismo italiano ne L ’ ottava vibrazione di Carlo Lucarelli (Anne Begenat-Neuschäfer (†) / Giuseppe Messuti)
  • Quando la violenza coloniale è un mestiere. Rappresentazioni di razza e colore nelle descrizioni dei mercenari italiani in Rhodesia (1977–1979) (Daniele Comberiati)
  • III. Discorsi subalterni e / o legati al gender
  • All’incrocio dei sentieri: per una lettura complessa della subalternità in alcuni romanzi contemporanei (Silvia Camilotti)
  • La violenza nella letteratura italiana: problemi di definizione, problemi di percezione (Costantino Maeder)
  • Violenza, gender e subalternità in varie opere di Igiaba Scego (Susanne Kleinert)
  • Violenza versus transcultura. Come leggere La Straniera di Younis Tawfik, e Regina di fiori e di perle di Gabriella Ghermandi (Silvia Contarini)
  • IV. Discorsi sulla / della migrazione
  • La narrativa di Ornela Vorpsi tra storia, emozioni e erotismo (Flavia Cartoni)
  • Violenze linguistiche e strategie narrative di autodifesa (Nora Moll)
  • Esperienze traumatiche, concetti identitari e competenza transculturale in Amiche per la pelle di Laila Wadia (Romina Linardi)
  • La memoria ritrovata dell’esodo istriano e fiumano. Arte narrativa e strategie della riparazione in Ovi freschi (Laila Wadia, 2004) e Palacinche (Sansone e Tota, 2012) (Brigitte Le Gouez)
  • Profilo degli autori e delle autrici dei contributi
  • Elenco delle illustrazioni e indicazione delle fonti
  • Indice dei nomi
  • Volumi pubblicati nella collana

Dagmar Reichardt, Rotraud von Kulessa,
Nora Moll e Franca Sinopoli
(a cura di)

Paradigmi di violenza
e transculturalità:
il caso italiano (1990-2015)

Atti del convegno internazionale
a Villa Vigoni, 8-10 ottobre 2014

Sul curatore

Dagmar Reichardt è cattedratica di Industria culturale e mediatica alla Latvian Academy of Culture LAC (Riga/Hamburg) ed è specializzata sul Novecento italiano e su argomenti inerenti agli Studi Transculturali.

Rotraud von Kulessa, esperta della formazione del canone letterario in Francia e in Italia, è titolare della cattedra di Letterature romanze all’Università di Augsburg.

Nora Moll insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Uninettuno a Roma ed è autrice di numerosi saggi sulla letteratura della migrazione.

Franca Sinopoli è professore di Critica letteraria e Letterature comparate alla Sapienza Università di Roma, dove i suoi campi di ricerca sono le forme di transnazionalità letteraria nella modernità italiana ed europea.

Sul libro

Il volume, nato da un Colloquio internazionale svoltosi a Loveno di Menaggio nel 2014, affronta „il caso italiano“ della letteratura transculturale intrecciando approcci comparatistici e multidisciplinari (linguistici, letterari, artistico-figurativi e filmici). Il tema della violenza, nei suoi nessi con il passato coloniale e postcoloniale, le guerre di espansione nel Mediterraneo e la migrazione da e verso l’Italia, è studiato in relazione al potere, alla memoria culturale, migrazione ed esclusione – tutti aspetti socio-culturali attualissimi se pensiamo alla crisi europea dei rifugiati. La domanda che si pone è se, nel caso italiano, si stia raggiungendo una “malinconia postcoloniale”, un inasprimento di violenze per diversità culturali e religiose o una convivenza nella differenza.

Questa edizione in formato eBook può essere citata

Questa edizione in formato ePub può essere citata. Inizio e fine della pagina corrispondente all’edizione stampata sono segnalati nel testo. Nel caso in cui una parola fosse troncata a cavallo tra due pagine, la segnalazione avviene nel punto in cui la parola stessa è troncata.

Indice

Saluto ai partecipanti & Introduzione

Immacolata Amodeo

Saluto ai partecipanti

Rotraud von Kulessa, Nora Moll, Dagmar Reichardt, Franca Sinopoli

Introduzione

I. Discorsi di potere

Maria Grazia Negro

Il linguaggio della violenza: l’analisi delle asimmetrie di potere nella letteratura postcoloniale in lingua italiana

Rotraud von Kulessa

La letteratura transculturale come letteratura impegnata

Franca Sinopoli

Strategie di esclusione e di inclusione di autori translingui nel canone letterario italiano contemporaneo

Anna Frabetti

Una lingua “neutra”? Alcune riflessioni su italofonia e francophonie

Emma Bond

Corpi fantasmi: struttura e funzione della memoria transculturale nell’opera di Elvira Dones e Igiaba Scego

II. Linguaggi della violenza

Martha Kleinhans

Il trauma dell’Armenicidio – la violenza contro le donne nei romanzi di Antonia Arslan←7 | 8→

Dagmar Reichardt

I discorsi di violenza nella mini-serie Volto Nascosto (2007/2008) di Gianfranco Manfredi. Da Tempo di uccidere (1947) alla rappresentazione postmoderna della guerra coloniale italiana in Africa nel fumetto europeo

Anne Begenat-Neuschäfer (†) / Giuseppe Messuti

La violenza come paradigma del colonialismo italiano ne L ’ ottava vibrazione di Carlo Lucarelli

Daniele Comberiati

Quando la violenza coloniale è un mestiere. Rappresentazioni di razza e colore nelle descrizioni dei mercenari italiani in Rhodesia (1977–1979)

III. Discorsi subalterni e / o legati al gender

Silvia Camilotti

All’incrocio dei sentieri: per una lettura complessa della subalternità in alcuni romanzi contemporanei

Costantino Maeder

La violenza nella letteratura italiana: problemi di definizione, problemi di percezione

Susanne Kleinert

Violenza, gender e subalternità in varie opere di Igiaba Scego

Silvia Contarini

Violenza versus transcultura. Come leggere La Straniera di Younis Tawfik, e Regina di fiori e di perle di Gabriella Ghermandi

IV. Discorsi sulla / della migrazione

Flavia Cartoni

La narrativa di Ornela Vorpsi tra storia, emozioni e erotismo

Nora Moll

Violenze linguistiche e strategie narrative di autodifesa←8 | 9→

Romina Linardi

Esperienze traumatiche, concetti identitari e competenza transculturale in Amiche per la pelle di Laila Wadia

Brigitte Le Gouez

La memoria ritrovata dell’esodo istriano e fiumano. Arte narrativa e strategie della riparazione in Ovi freschi (Laila Wadia, 2004) e Palacinche (Sansone e Tota, 2012)

Profilo degli autori e delle autrici dei contributi

Elenco delle illustrazioni e indicazione delle fonti

Indice dei nomi←9 | 10→ ←10 | 11→

Saluto ai partecipanti & Introduzione

Il Cinema Impero (1937) ad Asmara, Eritrea.

image

Foto: © Francesco Bini, 2015.←11 | 12→ ←12 | 13→

Immacolata Amodeo

Segretario Generale di Villa Vigoni

Saluto ai partecipanti

(pronunciato in occasione dell ’ apertura del convegno)

È con grande piacere che ho accettato l’invito delle coordinatrici ad aprire i lavori di questo convegno intitolato Il caso italiano: violenza, memoria culturale e transculturalità (1990–2014). Villa Vigoni-Gespräch in den Geistes- und Sozialwissenschaften im Rahmen einer Vereinbarung mit der DFG. Vorrei darvi un caloroso benvenuto.

Il convegno fa parte, come voi sapete, del nostro programma DFG-Villa Vigoni-Gespräche in den Geistes- und Sozialwissenschaften. Tale programma è frutto di una cooperazione tra Villa Vigoni e la Deutsche Forschungsgemeinschaft. Dal punto di vista istituzionale la Deutsche Forschungsgemeinschaft è paragonabile al CNR italiano, benché non abbia un’identica funzione. Questo programma è attivo a Villa Vigoni da diversi anni. Si tratta di un bando annuale, che quindi anche quest’anno è stato rinnovato. Per questo bando riceviamo tantissime domande, anzi, devo dire che nella scorsa edizione del 2013 ne abbiamo ricevute per il 2014 addirittura il 50 % in più. Il maggior numero di richieste dipende anche dalla situazione accademica italiana che purtroppo, come tutti sanno, non è rosea e di conseguenza molti colleghi italiani si impegnano molto per trovare altrove fondi per le loro attività.

Il funzionamento del programma prevede differenti stadi di selezione, ovvero due commissioni: una interna a Villa Vigoni, con la partecipazione anche di membri esterni, e un’altra formata da membri della Deutsche Forschungsgemeinschaft, della quale Villa Vigoni non fa più parte. Possiamo certamente dire che la selezione è molto severa e che solo degli ottimi progetti sono in grado di arrivare alla fine della procedura di approvazione. Mi congratulo pertanto con le colleghe che hanno fatto domanda superando poi brillantemente la selezione.

Sono particolarmente lieta che questo progetto sia stato approvato, e ciò per un duplice motivo: il primo è una ragione istituzionale che riguarda il lavoro che facciamo qui al Centro Italo-Tedesco per l’Eccellenza Europea Villa Vigoni, dove da circa tre anni, ovvero dall’inizio del mio mandato come Segretario Generale, abbiamo un focus tematico intitolato Migrazione e storia delle migrazioni / Migration in Geschichte und Gegenwart. Il presente convegno rientra perfettamente in questa nostra linea del programma. Per tale motivo istituzionale sono molto lieta←13 | 14→ che il progetto sia stato approvato. In secondo luogo vi è un motivo personale, perché io stessa – nella mia vita precedente a quella di Segretario Generale di Villa Vigoni – mi sono occupata molto e con grande interesse di queste tematiche dal punto di vista letterario.

Ringrazio le colleghe coordinatrici Rotraud von Kulessa, Nora Moll, Dagmar Reichardt e Franca Sinopoli per aver preparato il progetto e per aver contattato e portato qui gli specialisti e le specialiste di questo campo. Sono pertanto molto lieta di rivedere oggi tante colleghe, con le quali coopero da diversi anni, o addirittura forse decenni, non solo all’interno del team organizzativo, insieme ad altre provenienti da Würzburg e da sedi diverse. Sono molto lieta anche della presenza di studiosi e studiose che conosco o conoscevo attraverso le loro pubblicazioni, ma che sinora non avevo mai incontrato personalmente, attivi specialmente in questo campo e venuti qui non solo dalla Germania e dall’Italia, ma anche da altri paesi europei e extraeuropei.

Credo che questo convegno sia significativo sotto vari punti di vista. Il primo è quello dell’italianistica. L’italianistica italiana è forse un po’ in ritardo rispetto ad alcuni fenomeni letterari. Mi sembra significativo il fatto che qui ci siano degli studiosi di letteratura italiana e non, che lavorano e vivono sia in Italia sia fuori d’Italia. Credo che l’italianistica come la vediamo noi, ovvero quella che c’è in Italia, possa assumere importanti impulsi dall’italianistica che in tedesco si chiamerebbe Auslandsitalianistik. In italiano non so bene come rendere questo termine, però qualcosa di simile, secondo me, è successo con la germanistica tedesca, quella in Germania, e la Auslandsgermanistik, che viene trattata spesso un po’ come meno importante, mentre io penso che dovrebbe esserci un vero e proprio dialogo, perché i colleghi che operano al di fuori di quello che può sembrare il ‘centro’ hanno forse anche scopi e ispirazioni nuovi e diversi che possono essere molto utili a ciò che si fa ‘al centro’.

Il secondo punto riguarda i fenomeni letterari cosiddetti ‘emergenti’ nel senso di emerging literatures. A me sembra molto importante, quando studiamo questi fenomeni non ancora canonizzati, che ci sia una effettiva cooperazione fra studiosi di diversa provenienza nazionale, come è accaduto appunto in questa occasione. In effetti la composizione dei partecipanti al convegno è veramente molto internazionale (‘nazionale’ e ‘internazionale’ sono termini da me riferiti alle istituzioni di provenienza e non alla cittadinanza, naturalmente). Di diversa provenienza nazionale, ma forse anche di diversa provenienza disciplinare, direi. Credo che non a caso qui ci sia l’italianistica, la storia della letteratura italiana, ma anche le letterature comparate e altre discipline affini.←14 | 15→

Il terzo punto per il quale questo convegno mi sembra importante è che trovo veramente molto bello che un gruppo di colleghe abbia trovato il coraggio di occuparsi di un fenomeno letterario che è ancora in progress. E mi sembra anche significativo che il coordinamento sia formato di sole donne. Non so esattamente se c’entri qualcosa, ma può darsi.

Quarto punto: il titolo. Il tema della violenza, il concetto della violenza. Mi è sembrato degno di attenzione che abbiate individuato questo concetto come una specie di comune denominatore per diverse letterature, sia quelle coloniali, sia quelle cosiddette postcoloniali, ma anche quelle cosiddette della migrazione. Come se ci fosse un qualche legame tra questi fenomeni che si sono sviluppati in periodi diversi e anche in territori diversi. Come se la violenza potesse essere una specie di filo conduttore.

Il quinto e ultimo punto che vorrei fare presente è la determinazione di “caso italiano” (mi riferisco sempre al titolo). A tale proposito vorrei porre una domanda: il caso italiano è un caso a parte, è un caso esemplare o è un caso prototipico? Nel contesto delle cosiddette letterature della migrazione o transculturali è chiaro che, in Italia, c’è un certo ritardo, per esempio rispetto alla Germania o ad altre nazioni che hanno avuto un passato coloniale. C’è un certo ritardo sia per quanto riguarda una letteratura di autori di origine non italiana, sia anche relativamente alle istituzioni letterarie che si stanno occupando di questo fenomeno. Come possiamo descrivere e definire questo caso italiano? A Villa Vigoni abbiamo tenuto alcuni eventi su tematiche simili durante questi ultimi due-tre anni, per esempio il nostro forum estivo, il Vigoni-Sommerforum, combinato con il grande concerto estivo (si tiene sempre il primo sabato di luglio), che è una grande festa con molti ospiti; bene, nei giorni precedenti il concerto organizziamo di solito un convegno che chiamiamo Forum, quindi un convegno ‘aperto’ indirizzato anche ai nostri soci, non proprio specialistico. Abbiamo già avuto una serie di forum sul tema della migrazione, uno nel 2012 intitolato Migrazione, democrazia, diritti umani / Migration, Demokratie, Menschenrechte, poi nel 2013 si è parlato di Migrazione – cultura – creatività / Migration – Kultur – Kreativität, infine nel 2014 il tema era Migrazione, plurilinguismo, scuola / Migration, Mehrsprachigkeit, Schule. Alcuni degli ospiti di questi convegni sono stati autori che vivono in Germania e hanno un’origine linguistica o biografica non tedesca – per esempio abbiamo avuto qui Gino Chiellino e Abbas Khider, José F.A. Oliver, nonché Alina Wilms dalla Germania; dalla Svizzera, abbiamo avuto Irena Breszna e Francesco Micieli. Ma hanno partecipato a questi convegni anche degli autori ‘italiani’, ossia autori che scrivono in italiano e sono però di origine africana, per esempio la scrittrice Kaha Mohamed Aden, lo scrittore Cheikh Tidiane Gaye, che vive ad Arcore, oppure Kossi Komla-Ebri, che vive a Como.←15 | 16→

Per concludere vorrei menzionare l’iniziativa, avviata da un paio di mesi fa, un programma Writers in Residence, in cooperazione con la Robert Bosch Stiftung che, come voi probabilmente sapete, da decenni conferisce il Premio Adelbert von Chamisso ad autori che sono passati da una prima lingua al tedesco come lingua letteraria elettiva. Così abbiamo un piccolo Writers in Residence Programme qui a Villa Vigoni, dedicato proprio a questi autori che possono quindi restare da noi uno, due o tre mesi. Il programma è pensato per coloro che hanno ricevuto il Premio Chamisso oppure il Förderpreis (in tutto sono quasi 100). Il programma non riguarda purtroppo autori che vivono in Italia e sono di origine non italiana ma scrivono in italiano.

Concludo qui augurandovi un ottimo e piacevole soggiorno a Villa Vigoni: buon lavoro, e confido che noi possiamo contribuire al successo di questo convegno dal punto di vista organizzativo.

Benvenuti di nuovo e grazie.

Villa Vigoni, 8 ottobre 2014

Centro Italo-Tedesco d’eccellenza europea

Loveno di Menaggio, Italia←16 | 17→

Details

Pages
398
Publication Year
2017
ISBN (PDF)
9783631775783
ISBN (ePUB)
9783631775790
ISBN (MOBI)
9783631775806
ISBN (Hardcover)
9783631659151
DOI
10.3726/b14977
Language
Italian
Publication date
2019 (March)
Published
Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2017. 395 p., 21 ill. a colori, 6 ill. b/n, 6 graf.

Biographical notes

Rotraud von Kulessa (Volume editor) Dagmar Reichardt (Volume editor) Nora Moll (Volume editor) Franca Sinopoli (Volume editor)

Dagmar Reichardt è cattedratica di Industria culturale e mediatica alla Latvian Academy of Culture LAC (Riga/Hamburg) edè specializzata sul Novecento italiano e su argomenti inerenti agli Studi Transculturali. Rotraud von Kulessa, esperta della formazione del canone letterario in Francia e in Italia, e titolare della cattedra di Letterature romanze all’Università di Augsburg. Nora Moll insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Uninettuno a Roma ed è autrice di numerosi saggi sulla letteratura della migrazione. Franca Sinopoli è professore di Critica letteraria e Letterature comparate alla Sapienza Università di Roma, dove i suoi campi di ricerca sono le forme di transnazionalitaÌ letteraria nella modernitaÌ italiana ed europea.

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