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Una catechesi sulla risurrezione dei morti

Analisi dei sermoni 361 e 362 di Agostino di Ippona

by Andrea Bizzozero (Author)
©2015 Monographs 166 Pages

Summary

Cosa succede dopo la morte? Risorgeremo? In che modo? Quale sarà la condizione dei risorti? Nella catechesi che Agostino di Ippona sviluppa nei sermoni 361 e 362 cerca di rispondere a queste domande. L’articolazione dei due discorsi rivela la fatica dei cristiani a credere nella risurrezione e l’impegno del vescovo di Ippona a formare adeguatamente i suoi ascoltatori. Agostino offre una presentazione esaustiva e organica delle ragioni che fondano la fede nella risurrezione anche contro le obiezioni di quanti negano la risurrezione o affermano solo una risurrezione spirituale escludendo il corpo. Lo studio analizza la struttura argomentativa e teologica della catechesi con particolare attenzione ai fondamenti scritturistici proposti da Agostino.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sull’autore
  • Sul libro
  • Dedizione
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Indice generale
  • Premessa
  • Abbreviazioni generali
  • Introduzione
  • Capitolo 1 I discorsi 361 e 362: visione d’insieme
  • 1.1. Identificazione e classificazione
  • 1.2. Contesto, datazione e luogo
  • 1.3. Caratteristiche generali
  • 1.4. Gli ascoltatori
  • Capitolo 2 Il sermone 361
  • 2.1. Le obiezioni alla risurrezione
  • 2.2. La cristologia del s. 361
  • 2.3. Digiunare e pregare
  • 2.4. Conclusione
  • Capitolo 3 Sermone 362
  • 3.1. Premesse epistemologiche
  • 3.1.1. Le immagini
  • 3.1.2. Conoscenza per fede
  • 3.1.3. La regula fidei
  • 3.2. La risurrezione dei corpi
  • 3.2.1. Il corpo risorto
  • 3.2.2. L’esegesi di 1Cor 15, 50
  • 3.3. Le due risurrezioni
  • 3.4. La vita dei risorti
  • Conclusione generale
  • Bibliografia
  • Fonti
  • Studi
  • Indici
  • 1. Indice biblico
  • 2. Autori Antichi
  • 3. Autori moderni

← 8 | 9 → Premessa

Il presente studio sui sermoni 361 e 362 di Agostino di Ippona esprime un duplice personale interesse di ricerca: di carattere ermeneutico e di storia del dogma. Da un punto di vista ermeneutico è interessante studiare come Agostino traduca nel linguaggio della predicazione i contenuti dogmatici della fede cristiana. Dal punto di vista della storia del dogma, analizzare come venga compreso e spiegato l’enunciato del symbolum sulla risurrezione dei morti.

La natura del lavoro è più simile a quella di un saggio che non di una trattazione completa sul tema della risurrezione dei morti: qui, infatti, si analizzano solo due discorsi di Agostino. Il motivo di questa limitazione sta nel voler puntualizzare la ricerca soffermandosi su di un testo che è espressione concreta di una particolare contingenza. Riteniamo questo aspetto particolarmente utile. Per Agostino la trasmissione della fede avviene in contesti vitali caratterizzati da particolari situazioni e relazioni, dubbi o obiezioni, culture e tradizioni religiose. Da qui la pertinenza di analizzare anche un solo singolo testo considerando che quel testo corrisponde ad una situazione storica, umana e religiosa mai banale, proprio perché reale.

Nel contempo, quel singolo testo si inserisce, come prezioso segmento, nell’articolato disegno dell’opera di Agostino di Ippona. Da qui l’opportunità metodologica di interpretare Agostino con Agostino stesso1, consapevoli di trovarsi di fronte ad un pensiero organico e in continua evoluzione. Rispetto alla questione metodologica sono necessarie altre due osservazioni. La prima circa le domande che hanno guidato la ricerca. Sono domande semplici ma utili per entrare nel mondo di questi due discorsi: perché questa lunga catechesi sulla risurrezione? A chi si rivolge? Quali obiezioni ← 9 | 10 → deve affrontare Agostino? Come argomenta e come sviluppa la sua proposta? La seconda osservazione riguardo all’esegesi stessa dei sermoni. I due discorsi proposti sono strutturati e argomentati partendo da precise citazioni delle Sacre Scritture: questo fatto ci ha indotto a considerare i suddetti riferimenti come un elemento ermeneutico irrinunciabile per leggere e interpretare il senso di questa catechesi.

In ultimo, non si possono tacere alcuni limiti del presente lavoro: sono lasciati certamente in ombra alcuni aspetti della dottrina agostiniana sulla risurrezione o, se si vuole, la ricerca fa intuire che vi sono altre finestre da aprire per poter avere uno sguardo più articolato e completo. Da qui, infatti, si potrebbe allargare lo studio non solo confrontando in modo più dettagliato questa catechesi, per esempio, con quanto Agostino espone in ciu. dei 21 e 22 o con testi gnostici e manichei. Si potrebbe altresì estendere l’indagine all’eventuale recezione di questi due sermoni e alla loro significatività nell’assimilazione e nell’esposizione del dogma.

Il presente lavoro è il frutto di una ricerca di post dottorato condotta presso il Centre Sèvres - Facoltà dei Gesuiti di Parigi sotto la direzione di Isabelle Bochet che qui ringrazio sentitamente per la competenza e la disponibilità con cui ha voluto accompagnarmi.

___________

1 Secondo la felice espressione di A. TRAPÈ, S. Agostino: Introduzione alla dottrina della grazia. Natura e grazia, Roma 1987, 7-9.

← 12 | 13 → Introduzione

Come si può ben immaginare, il tema della risurrezione dei morti, così come quello della condizione dei risorti, è molto caro ad Agostino. Questo tema è affrontato in diversi contesti e sotto prospettive differenti: sia in opere sistematiche, sia nella predicazione. La risurrezione è, infatti, il tema centrale della fede cristiana, senza questa fede non si può essere cristiani:

«Abbiamo sostenuto nel nostro discorso precedente che la risurrezione è una realtà: lo crediamo, lo dobbiamo credere e dichiariamo di crederlo, dal momento che siamo cristiani. Constatiamo infatti che Dio con la potenza del suo braccio abbatte ovunque la superbia delle genti e diffonde questa fede nel mondo così vastamente come fu promesso molto tempo prima che avvenisse. Questo noi possiamo verificare e questo ci conforta a credere in quello che ancora non vediamo, perché ci sia possibile raggiungere la visione stessa come ricompensa della nostra fede. Poiché dunque è chiaro alla nostra fede che vi sarà la risurrezione dei morti, ed è anzi tanto chiaro che non può osare di dirsi cristiano chiunque ne dubiti, si domanda che tipo di corpo avranno i risorti e come sarà la loro vita. Alcuni infatti ritennero che non sia da dubitare della risurrezione, ma che essa riguardi solo l’anima»2.

La trattazione agostiniana più sistematica sulla risurrezione dei morti è certamente quella riportata in ciu. dei 21 e ciu. dei 22. Mentre nella produzione omiletica è soprattutto nel contesto della pasqua che Agostino si sofferma a trattare più diffusamente questo tema3, non mancano discorsi ← 13 | 14 → significativi pronunciati per approfondire la tematica contro le obiezioni dei platonici4. Del ricco patrimonio della predicazione agostiniana sulla risurrezione si vogliono qui studiare i discorsi 361 e 362, i quali vengono proposti da Agostino come una vera e propria catechesi sul tema della risurrezione dei corpi e sulla loro condizione nella vita futura.

Questi due sermoni sono già stati più volte considerati dagli studiosi5, ma finora ci sembra che manchi uno studio dettagliato6. Da un’analisi ← 14 | 15 → dei recenti manuali di escatologia pubblicati in lingua italiana, risulta che questi due discorsi non vengano pressoché mai presi in considerazione quando si presenta la dottrina escatologica di Agostino. In quei contesti, l’attenzione è pressoché concentrata su ciu. dei. 21 e 22; si ritiene, tuttavia, che la presentazione che Agostino fa in questi due sermoni possa offrire non solo una sintesi della sua visione della futura condizione umana, ma anche una sorta di struttura epistemologica e contenutistica per un discorso escatologico.

Details

Pages
166
Year
2015
ISBN (PDF)
9783653050455
ISBN (ePUB)
9783653975765
ISBN (MOBI)
9783653975758
ISBN (Softcover)
9783631657522
DOI
10.3726/978-3-653-05045-5
Language
Italian
Publication date
2014 (October)
Keywords
Eschatologie Auferstehung Christologie
Published
Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2014. 166 p.

Biographical notes

Andrea Bizzozero (Author)

Andrea Bizzozero ha studiato teologia a Verona, Lugano e Parigi (Centre Sèvres). Si interessa in particolare di S. Agostino di Ippona, di cristologia ed escatologia. Attualmente è ordinario di teologia sistematica presso lo Studio Teologico Interprovinciale S. Bernardino di Verona.

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