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Carminis Personae – Character in Roman Poetry

by Maria Grazia Iodice (Volume editor) Mariusz Zagorski (Volume editor)
©2014 Edited Collection 175 Pages

Summary

This volume contains a collection of papers by an international team of scholars covering the subject of literary character in Roman poetry. The list of authors discussed in the book includes the most prominent poets of Augustan and Imperial period like Horace, Vergil, Propertius, Ovid, Lucan and an epigrammatist of the 6th century A.D., Maximianus Etruscus. Problems treated vary from theoretical through poetical to historical questions. Different points of view presented in the book give a deep insight into modern discussion on both theory and practice of literary character in ancient Roman literary tradition.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sull’autore/sul curatore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Contents / Indice della materia
  • Preface
  • Prefazione
  • Orazio, Carm. 4.2 e il conflitto dei generi poetici: Paolo Fedeli
  • Gaius Cornelius Gallus come personaggio letterario: Barbara Milewska-Waźbińska
  • Camilla and Asbyte: Two Female Warriors in Roman Epic: Jakub Pigoń
  • Die Selbstinterpretation des Dichters bei Tibull: Theodora Chrysostomou
  • Il personaggio della lena nella commedia e nella poesia romana: Krzysztof Rzepkowski
  • Lovers in Dialogue: Roman Elegy and the Bakhtinian Concept of Character: Mariusz Zagórski
  • Figure paterne nei primi due libri delle Metamorfosi di Ovidio: Maria Grazia Iodice
  • Ariadne, Medea, and Gratitude. Some Remarks: Elżbieta Wesołowska
  • Livia cantata da Ovidio tra realtà e finzione letteraria: Aldo Luisi
  • Ovidio come personaggio: l’inscius Actaeon di Tristia2.105: Nicoletta Francesca Berrino
  • Ovidio e il suo biasimato persecutore: Krzysztof Tomasz Witczak
  • La figura del tiranno nel Thyestes di Seneca: Antonio Marchetta
  • Pompeo in Lucano: il riscatto del Magno dopo una vuota grandezza: Aroldo Barbieri
  • Carmina nulla cano. L’autobiografismo ostentato e le convenzioni letterarie nell’opera elegiaca di Massimiano: Anna Maria Wasyl
  • La metamorfosi d’Ippolito: Virgilio (Aen. 7.761–782) e Ovidio (Met. 15.497–546): Agnieszka Lew

Preface

The present volume contains papers delivered during the conference “Carminis personae – Character in Latin Poetry”, which took place in Warsaw in 2009 and gathered European scholars, who met to discuss some aspects of both character and persona in different genres of Latin poetry. The book contains fifteen articles beginning with Paolo Fedeli’s analysis of poetical tribute paid to Pindar by Horace in his Ode 4.2. In the following chapter Barbara Milewska-Waźbińska examines the appearance of Cornelius Gallus as a character in Propertius and Virgil. Jakub Pigoń gives an analysis of Camilla and Asbyte, female warriors in the Aeneid and the Punica. Theodora Chrysostomou’s paper on self-interpretation of the poet by Tibullus opens the part concerned with elegy. It is followed by Krzysztof Rzepkowski’s analysis of the figure of lena (bawd) in Roman elegy as a reminiscence of old Roman comedy. Dialogical nature of some elegiac poems and the idea of fatherhood in Ovid’s Metamorphoses are the matter of the papers by the editors of this volume. Elżbieta Wesołowska concentrates on the personages of Ariadne and Medea in Roman elegy. Another part of the book contains some articles discussing Ovid’s exile poetry. Aldo Luisi takes a look on the representation of Livia and Nicoletta Francesca Berrino interprets the figure of inscius Actaeon from Tristia 2.105, finally Krzysztof Tomasz Witczak presents his discovery: an acrostic encoding a name in the Ibis. Next four papers are devoted to poetry of the imperial period. Antonio Marchetta writes about the figure of tyrant in Seneca’s Thyestes, Aroldo Barbieri interprets the role of Pompeius in Lu-can’s Pharsalia, finally Anna Wasyl returns to the topic of self-interpretation of the poet, this time in the case of Maximianus Etruscus and his elegies. At the end Agnieszka Lew turns back to Virgil and Ovid discussing the role of Hippolytus in the Aeneid and in the Metamorphoses. We hope that this volume, however fragmentary and not comprehensive, will give a deeper insight into one of most crucial aspects of poetry, which is ← 7 | 8 → character both in narrative and self-expressive configuration. This book owes its origins to many people and institutions. First of all I would like to thank Maria Grazia Iodice from the “Sapienza” University in Rome, who was the co-organizer of the conference and managed to invite a splendid range of participants especially from the whole of Italy. We would also like to thank the Vice-Rector of the University of Warsaw, the University of Warsaw Trust, the Dean of the Faculty of Polish Studies and the Director of the Department of Classics for the financial support. Special thanks belong to former Director of the Centre of Italian Culture in Warsaw, Giulio Molisani, for the cooperation in organizing of the conference.

This volume opens the series “Warsaw Studies in Classical Literature and Culture” published by Peter Lang Verlag, which aims to encourage an interdisciplinary point of view giving a comprehensive picture of new trends and recent achievements in classics. We hope it to contribute successfully to this task.

Mariusz Zagórski ← 8 | 9 →

Prefazione

Si presentano qui gli atti del convegno internazionale intitolato “Carminis personae: personaggi letterari nella poesia latina” tenutosi a Varsavia il 17-18 giugno 2009, organizzato dal Prof. Mariusz Zagórski, dell’Istituto di Studi Classici dell’Università di Varsavia, e dalla scrivente, Prof. Maria Grazia Iodice, dell’allora Dipartimento di Filologia Greca e Latina dell’Università di Roma “La Sapienza”, sullo sfondo dei cordiali e proficui rapporti instauratisi tra i due docenti in seguito alla stipula di un contratto ERASMUS triennale a suo tempo sottoscritto e a tutt’oggi rinnovato.

Come ho avuto modo di scrivere nella cronaca del Convegno da me redatta, poco dopo il suo svolgimento, per la rivista Bollettino di Studi Latini1, l’argomento del Convegno, ideato da Zagórski, permetteva un ampio ventaglio di interpretazioni, comunque tutte incentrate sulla sola poesia latina; così, alcuni oratori hanno inteso la carminis persona come attinente alla figura dei poeti scriventi, altri invece (e sono stati i più numerosi) come figura dei personaggi creati (o ricreati, laddove vengono tratteggiati personaggi storici come Annibale in Silio Italico o Livia in Ovidio) dai poeti nei loro componimenti; tra i primi si annoverano gli interventi di Paolo Fedeli su Orazio, su Cornelio Gallo e Properzio, di Theodora Chrysostomou su Tibullo e di Anna Wasyl su Massimiano; tra i secondi, Antonio Marchetta (che ha parlato della figura del tiranno nel Thyestes di Seneca), Aroldo Barbieri (sulla figura di Pompeo nella Pharsalia di Lucano), Elżbieta Wesołowska (su Arianna e Medea nell’elegia), Jakub Pigoń (su Camilla e Asbyte nell’epica latina), Barbara Milewska-Waźbińska (su Cornelio Gallo come personaggio da Virgilio e Properzio), Krzysztof Rzepkowski (sulla figura della lena rispettivamente nella commedia e nell’elegia latine), Maria Grazia Iodice (sulle figure paterne nell’Ovidio delle Metamorfosi), Aldo Luisi (sulla figura di Livia tratteggiata da Ovidio), ← 9 | 10 → Nicoletta Francesca Berrino (su Atteone visto come persona di Ovidio, entrambi “colpevoli” di aver visto ciò che non dovevano), Krzysztof Tomasz Witczak (sul probabile destinatario, a suo dire, dell’Ibis di Ovidio), Mariusz Zagórski (sulla caratterizzazione dei dialoghi della poesia elegiaca latina), Agnieszka Lew (sulla figura di Ippolito in Virgilio e Ovidio).

Come si è potuto vedere, si è trattato di un’ampia gamma di interventi diversificati, di un coro a più voci da parte di studiosi provenienti per la maggior parte da Università di città europee spesso molto lontane (Roma, Bari, Varsavia, Poznań, Breslavia, Cracovia, Katowice, Łódź, Friburgo, e gli oratori si sono espressi in italiano, inglese e tedesco) ma tutti accomunati dall’interesse e, si può ben dire, dall’amore per la poesia. Forse proprio per questo, nonostante sia passato ormai del tempo dal suo svolgimento, posso constatare che a tutt’oggi il Convegno non ha perso nulla della sua freschezza e fruibilità: pur trattando quasi sempre di autori già a lungo studiati (Orazio, Tibullo, Ovidio – l’autore più presente –, Virgilio...), c’è in tutti gli interventi un taglio nuovo, una qualche prospettiva che spinge all’approfondimento e alla prosecuzione. Merito, direi, anche dei giovani, quando non giovanissimi, studiosi partecipanti che, affiancando validamente i maestri accreditati chiamati a parlare, hanno saputo degnamente onorare e arricchire il tema proposto.

In questo periodo in cui l’Europa unita sembra attraversare momenti di incertezza e opacità, presa da problemi di varia natura, sembra che possa essere di buon auspicio questo esempio di riuscita collaborazione tra Italia e Polonia, laddove sono convinta che l’Europa potrà raddrizzare il timone e rinsaldarsi soprattutto rifacendosi ai valori e all’unità della cultura classica – base inalienabile della sua cultura – nonchè alla forza creativa e vivificante della poesia e dell’arte che in quella cultura si sono realizzate e continuano ad ispirarci.

Come organizzatrice, ringrazio perciò tutti i partecipanti al Convegno – oratori, pubblico dei dibattiti, come pure dei momenti ricreativi e conviviali – e ringrazio soprattutto il giovane collega, ideatore e co-organizzatore Mariusz Zagórski, a cui auguro di poter continuare ad esplicare al meglio le brillanti doti di studioso, docente e organizzatore di cui ha dato prova in questi anni, sia svolgendo la sua attività nell’Università di Varsavia (presso cui ha messo in opera il Convegno), e sia soggiornando a Roma con proficui e apprezzati interventi presso gli studenti de “La Sapienza”, nel più puro spirito dell’ERASMUS.

M. Grazia Iodice ← 10 | 11 →

1Bollettino di Studi Latini 29 (2009), pp. 672–675.

Orazio, Carm. 4.2 e il conflitto dei generi poetici

Paolo Fedeli

Nel commentare il 4 libro dei Carmina oraziani, la seconda ode mi ha interessato in modo particolare per le sue dichiarazioni di poetica, esplicite e implicite. Carminis persona, nella prima parte del carme, è Pindaro, con la sua poesia definita inimitabile: nella seconda parte, invece, la carminis persona muta e progressivamente s’identifica in Augusto. Nel breve spazio di cui dispongo cercherò di rispondere all’interrogativo che Pasquali si poneva nel suo Orazio lirico: perché mai nella 4.2 Orazio prima dice che Pindaro non può essere imitato e poi pindareggia? Per parte mia aggiungerei altri due interrogativi: come si concilia il pindarismo con il callimachismo di Orazio? Qual è nel carme, in definitiva, la scelta di Orazio?

L’esordio è chiaro e non ammette dubbi interpretativi: nella prima parte dell’ode Orazio definisce la superiorità della poesia lirica di Pindaro, che nessun poeta è in grado di emulare. Egli esordisce proclamando (1–4) che chiunque si sforza di gareggiare con Pindaro è destinato a fallire miseramente, come avvenne a Icaro nel suo folle volo.

Pindarum quisquis studet aemulari,

Iulle, ceratis ope Daedalea

Details

Pages
175
Publication Year
2014
ISBN (PDF)
9783653036374
ISBN (MOBI)
9783653996470
ISBN (ePUB)
9783653996487
ISBN (Hardcover)
9783631642153
DOI
10.3726/978-3-653-03637-4
Language
English
Publication date
2014 (August)
Keywords
Römische Dichtung Elegie Epigramm Tragödie
Published
Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2014. 175 pp.

Biographical notes

Maria Grazia Iodice (Volume editor) Mariusz Zagorski (Volume editor)

Maria Grazia Iodice is a Professor of Latin Language and Literature at the Faculty of Humanities of the Sapienza University of Rome. Her research interests are Ovid, Virgil, Cicero and educational problems of the classic. She has held training courses for teachers of secondary schools in Rome and various cities of Italy, as well as an advanced course in distance for the teaching staff and for young graduates titled Teaching the language and Latin culture. Mariusz Zagórski is a lecturer at the Department of Classics at University of Warsaw. His research interests include Roman poetry, especially epic and elegy, as well as modern literary theory and translation. He has published on Ovid, Cicero, early Christian rhetoric and Neo Latin poetry.

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