Loading...

Ricezione del <I>Principe</I> di Niccolò Machiavelli in Polonia

alla luce di studi critici e paratesti

by Luigi Bruno (Author)
©2023 Monographs 258 Pages

Summary

La ricerca ha percorso sentieri tortuosi, a tratti poco lineari, ma che hanno portato ad una conclusione che è quella auspicata: percorrere le tappe del pensiero machiavelliano dall’alba italiana, nel XV secolo, e polacca, nel XVI secolo, al "tramonto" dei nostri tempi [...]. Gli autori polacchi, che si sono accostati al testo del Principe, hanno interagito con lo stesso attraverso la loro esperienza di vita e la loro conoscenza, insieme racchiuse nei paratesti – prefazioni e postfazioni, alle traduzioni polacche del Principe [...]. Grazie a questi autori il testo di Machiavelli ha iniziato a "girare" anche in Polonia in quanto, come afferma J.P. Sartre, il libro è paragonabile ad una trottola il cui movimento è dato da un atto concreto, la lettura, e girerà sino al perdurare dello stesso.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sull’autore/Sul curatore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Indice
  • Premessa
  • Parte prima - Contesto storico-sociale e letterario in cui nasce il pensiero del Segretario
  • I. Machiavelli tra Umanesimo e Rinascimento
  • 1. Umanesimo Civile e Rinascimento italiano
  • 1.1 Machiavelli: il “ponte” tra Umanesimo e Rinascimento nella Repubblica fiorentina
  • 1.2 Dal Medioevo al Rinascimento attraverso l’Umanesimo
  • 1.3 Storia di Firenze, tracciata dalle opere machiavelliane, nel periodo di transizione tra due epoche
  • 2. Tra Specula Principum e De Principatibus – trattati tra antichità e contemporaneità
  • 3. Tra Lettere e Discorsi del Segretario
  • II. Il Principe e le categorie del pensiero machiavelliano
  • 1. Il Principe – tra originale e imitazione
  • 2. Corpus e metodo del Principe
  • 3. Essenza del machiavellismo
  • 4. Concetti chiave del pensiero machiavelliano versus tradizione
  • 4.1 Lezione, Esperienza, Esempio
  • 4.2 Imitazione
  • 4.3 Fortuna e Virtù
  • 4.4 Occasione
  • 4.5 Necessità
  • 4.6 Situazionalità ovvero ‘qualità dei tempi’
  • 4.7 Simulazione-Dissimulazione
  • 4.8 Verità effettuale
  • 4.9 Libero arbitrio
  • 4.10 Concetti complementari
  • 5. Le conseguenze di un sogno – Machiavelli percepito nel mondo
  • Parte seconda - Il Principe in Polonia
  • I. Spaccato storico polacco del Segretario fiorentino tracciato da studi critici e paratesti
  • 1. Traduzioni latine del Principe: dagli “eretici” italiani di Basilea ai nobili polacchi del XVI secolo
  • 2. Studi su Machiavelli in Polonia
  • 2.1 Profilo critico dal XVI al XX secolo
  • 2.2 Profilo critico nel XXI secolo
  • II. La fortuna del trattato nelle traduzioni polacche alla luce dei paratesti
  • 1. Prefazioni alle traduzioni del Principe dal 1868 al 2016
  • 1.1 Antoni Sozański
  • 1.2 Wincenty Rzymowski
  • 1.3 Czesław Nanke
  • 1.4 Konstanty Grzybowski
  • 1.5 Krzysztof Teodor Toeplitz
  • 1.6 Anna Klimkiewicz
  • 1.7 Zdzisław Płoski
  • 2. Note e postfazioni
  • 3. Ricezione delle categorie del pensiero machiavelliano alla luce dei paratesti
  • 3.1 Fortuna e Virtù
  • 3.2 Necessità, Situazionalità ovvero ‘qualità dei tempi’
  • 3.3 Verità effettuale – Simulazione-Dissimulazione – Libero arbitrio
  • Conclusioni
  • Appendice
  • Bibliografia

Premessa

Questo lavoro è orientato a ricercare gli studi critici e i paratesti, relativi alle traduzioni in lingua polacca del Principe di Niccolò Machiavelli, nonché a comparare le categorie del pensiero machiavelliano, ivi contenute, con le stesse riportate nei testi antichi e moderni passando attraverso il trattato machiavelliano in lingua originale. Il paratesto, nello specifico, si compone di epitesto e peritesto. L’epitesto rappresenta “qualsiasi elemento paratestuale che non si trovi annesso al testo nello stesso volume, ma che circoli in qualche modo in libertà, in uno spazio fisico e sociale virtualmente illimitato”1. Il peritesto, invece, rappresenta quella parte del paratesto che è situata intorno al testo, come il titolo o la prefazione, ovvero inserito negli interstizi del testo. In particolare, si desidera sottolineare l’importanza dell’elemento peritestuale “di soglia”, più esterna, come direbbe Gérarde Genette (1931–2018), e cioè la copertina. La copertina, con la sovraccoperta, svolge tre funzioni principali: “protettiva, ornamentale, pubblicitaria”2. Genette, infatti, chiamava la copertina e il peritesto editoriale come “il luogo del marchio, un tratto esplicito e localizzato” che presentano al pubblico determinate indicazioni: il nome dell’autore, il titolo dell’opera e un’illustrazione specifica.

Jean-Marie Floch intende la marca come “una questione di fiducia, una relazione contrattuale tra soggetti o, per dirla in termini semiotici, di contratto di veridizione”3; o come afferma Andrea Semprini nell’introduzione a un libro dello stesso Floch: “la marca esercita un potere di creazione sul prodotto e il prodotto assume un’esistenza semiotica (almeno altrettanto importante di quella reale), solo nella misura in cui è animato da una marca”4. Con la copertina, esempio di peritesto e caso particolare di “marchio”, siamo di fronte ad uno specchio che riflette il contenuto dell’oggetto culturale stesso, offrendo al ricevente l’immediata possibilità di adesione a un sistema di valori o al suo eventuale rifiuto. Altre manifestazioni singolari di peritesto sono quelle che vedono l’immagine di copertina diventare autonoma dal prodotto culturale che riflette, diventare, appunto, a sua volta testo, come quando tale immagine diventa, ad esempio, un manifesto pubblicitario. Quindi, la relazione fra gli elementi peritestuali e il testo rappresenta un nodo importante riguardo all’efficacia delle immagini nell’alternanza tra “contrazione”, basata sulla sintesi, o “estrazione”, basata sulla sineddoche e sulla sottrazione5.

La Dedica del Principe di Machiavelli a Lorenzo de’ Medici è un esempio di paratesto che verrà analizzato in questo lavoro. Pertanto, nell’analisi delle tematiche sin qui esposte, si è pensato di dividere lo stesso in tal guisa:

Prima parte (italiana), intitolata Contesto storico-sociale e letterario in cui nasce il pensiero del Segretario, la quale consta di due capitoli. Il primo è diviso in tre paragrafi ed il secondo in cinque.

Seconda parte (polacca), intitolata Il Principe in Polonia, la quale consta di due capitoli. Il primo è diviso in due paragrafi ed il secondo in tre.

La lettura e l’interpretazione, in chiave ermeneutica, dei testi letterari polacchi sono tese a ricercare i presupposti ideologici degli autori che li hanno realizzati e quindi, da questo, comprendere che uso si fa di tali fonti sul territorio polacco. L’approccio metodologico utilizzato è, quindi, di tipo ermeneutico-comparatistico, interpretando il senso dei testi tramite un’analisi semantica, filologica, epistemologica. In questa ricerca ci si focalizzerà maggiormente sull’analisi e ricezione delle categorie del pensiero machiavelliano presenti nel Principe - dall’analisi delle categorie presenti nel testo in lingua originale, all’analisi e ricezione delle stesse presenti nei testi in lingua polacca. Il termine “ricezione letteraria”, o semplicemente “ricezione”, secondo Stanley Fish6, non vuol dire chiedersi cosa significhi un testo, ma osservare come esso funzioni in quanto il suo vero significato coincide con la sua azione. Nel testo ci troviamo sempre in un dato contesto. Il testo non deve avere un significato di base universale in quanto limiterebbe la libertà di lettura e la protezione dal relativismo; quando il testo appare, invece, sempre in un contesto specifico, consente di distinguere le interpretazioni “devianti” da quelle “normali”. Lo storicismo di Hans Robert Jauss7, ad esempio, porta a pensare che il testo non ha senso di per sé, perché non ha senso senza tempo. La ricezione consiste, appunto, nell’immettere, e non nello scoprire, nuovi significati in un certo tempo o in un certo contesto. La ricerca deve limitarsi a descrivere la variabilità storica dello standard di lettura. L’opera non è un fatto, ma è un evento di lettura incommensurabile in cui qualcosa si “porta” nel testo piuttosto che estrapolarla da esso.

Niccolò Machiavelli ha portato nei testi da lui amati dei significati nuovi, estrapolati dalla sua esperienza attiva in cui applicava e contestualizzava quel sapere, componendo, così, un’opera unica e originale il cui significato coincide con la sua azione. Egli dimostra, così, di avere inteso l’insegnamento del passato facendo della politica una scienza - Dante: “non fa scienza, sanza lo ritenere avere inteso” (Paradiso, V, 41–42).

Da questa premessa, la ricerca ha percorso sentieri tortuosi, a tratti poco lineari, ma che hanno portato ad una conclusione che è quella auspicata: percorrere le tappe del pensiero machiavelliano dall’alba italiana, nel XV secolo, e polacca, nel XVI secolo, al “tramonto” dei nostri tempi. Continuando la lettura di questo lavoro, si potrà comprendere la nota pessimistica, in relazione alla contemporaneità, in quanto i concetti chiave, propri del pensiero machiavelliano, insiti, soprattutto, nella sua opera più famosa, Il Principe, e che saranno oggetto delle due parti di questo lavoro, sono stati pensati per la politica e per i governanti di Stati liberi, ma poi sono stati utilizzati per scopi molto meno nobili di questi. La stessa politica, con Machiavelli, assurge al rango di scienza, per poi diventare, ai nostri tempi, uno strumento svuotato dai valori umanistici e al mero servizio della finanza. Si è passati dalla libertà dello Stato, e dei suoi cittadini, alla schiavitù della finanza e degli interessi economici; dallo Stato libero al libero mercato. Pertanto, è importante, se non fondamentale, rinnovellare questi concetti chiave per il raggiungimento di un fine nobile e che si discosti da questa deriva propria dei nostri tempi. Svelare l’universalità degli stessi, dal momento della loro creazione, in Italia, alla loro applicazione in Paesi diversi, quali la Polonia, ed in situazioni diverse. Da questo parallelismo sarà evidente l’importanza della situazionalità, della ‘qualità dei tempi’in cui si vive ed in cui si applica l’insegnamento fiorentino.

Tale insegnamento, che si evince in particolare nel Principe di Machiavelli, in parte, è il risultato delle letture dei testi antichi, da parte dell’autore, a cui egli ha aggiunto la sua esperienza del mondo reale colmando quegli spazi bianchi, indeterminati, lasciati dagli autori antichi. Pertanto, in questa interazione tra più attori, il lettore assume un ruolo fondamentale in quanto tramite quest’ultimo il testo giunge a compimento. Questo significa che i pensieri e i sentimenti del lettore sono impiegati per vivificare i contenuti del testo, come lo stesso Machiavelli affermò dicendo al suo amico Francesco Vettori (1474–1539) che la sera, vestiti gli abiti curiali, iniziava la lettura dei grandi del passato i quali, così, tornavano a vivere e a “interagire” con lui. Allo stesso modo gli autori polacchi, che si sono accostati al testo del Principe di Machiavelli, hanno interagito con lo stesso attraverso la loro esperienza di vita e la loro conoscenza, insieme racchiuse nei paratesti – prefazioni e postfazioni, alle traduzioni polacche del Principe, che ci si accinge ad analizzare. Grazie a questi autori polacchi il testo di Machiavelli ha iniziato a “girare” anche in Polonia in quanto, come afferma Jean-Paul Sartre (1905–1980), il libro è paragonabile ad una trottola il cui movimento è dato da un atto concreto, la lettura, e girerà sino al perdurare dello stesso8.

In questo lavoro, quindi, si è cercato di portare qualcosa di nuovo nei testi antichi e moderni, non scoprendo nulla di nuovo, ma riempendo quegli “spazi bianchi” lasciati dai grandi scrittori del passato e del presente alimentando, così, il movimento vorticoso di quella trottola che metaforicamente rappresenta il processo incommensurabile della lettura di un testo, grazie al quale, lo stesso, diventa immortale.


1 Genette G., Soglie. I dintorni del testo, Einaudi, Torino 1989; ed. or. Seuils, Paris, Éditions du Seuil, 1987, pag. 337 – Il paratesto inteso come l’insieme degli elementi testuali e grafici di contorno ad un testo che servono per rappresentarlo nel contesto della sua ricezione, distribuzione e consumo. Secondo Peeter Torop, semiologo estone, il paratesto è parte di una categoria più grande “meta testo” che, insieme al “proto testo”, indica il testo tradotto, cioè la meta a cui deve giungere ogni processo traduttivo (lemmi coniati dallo studioso slovacco Anton Popovič). Genette, interrogandosi su quali elementi fanno di un testo un libro, individua nei frontespizi, titoli, dediche, epigrafi, prefazioni, note, chiose in margine il peritesto all’inizio di un testo; invece nelle postfazioni, tavole, appendici, formato dell’opera e la sua composizione grafica il peritesto alla fine di un testo. Inoltre, le interviste dell’autore che vengono inserite nelle edizioni successive al testo, le informazioni che non riguardano l’opera – ad esempio la vita dell’autore, abitudini, politica e tutto ciò che direttamente o indirettamente è collegato all’opera è definito Epitesto. Il paratesto dirige la lettura dell’opera: aiuta ad attivare le esperienze testuali pregresse simili per poter procedere alla corretta interpretazione dell’opera (anche secondo Philippe Lejeune - 1975).

2 Puglisi P., Sopraccoperta, Associazione Italiana Biblioteche, Roma 2003, pag. 11.

3 Floch J.M., Bricolage, Lettere ai semiologi della terra ferma, Meltemi, Roma 2006, pag. 208.

4 Semprini A., in Floch J.M., Semiotica, marketing e comunicazione, dietro i segni, le strategie, Franco Angeli, Milano 1992, pag. 31.

5 Baetens J., I motivi dell’estrazione, Le immagini di copertina, in Santoro M., a cura di Tavoni M.G., I dintorni del testo, approcci alle periferie del libro, Edizioni dell’Ateneo, Roma 2005, pag. 33.

6 Progetto di “comunità interpretative” di S. Fish viene da una sorta di speculazione ermeneutica. La sua concezione funziona senza l’idea di “fusioni degli orizzonti” ed è ben protetta contro la minaccia del relativismo – Fish S., Is There a Text in This Class The Authority of Interpretive Communities, Cambridge 1980. Rotry afferma, in linea con Fish, che l’unica conseguenza del pragmatismo nelle ricerche letterarie è contenuta nel suggerimento che non dovremmo né avere paura della soggetività né preoccuparci delle metodologie, ma semplicemente prenderci cura di glorificare i nostri eroi e maledire le persone nefaste che fanno confronti dannosi. Se seguissimo questo suggerimento soccomberemmo alla tentazione di qualcosa che Rotry stesso chiama una sorta di “stupido relativismo”, che consiste in una errata implicazione che va da una mancanza di differenza epistemologica alla mancanza di criteri oggettivi di scelta diventando, così, dei “non-interpreti” che frantumano il testo in una forma che si adatta ai nostri obiettivi - Rotry R., Dziewiętnastowieczny idealizm a dwudziestowieczny tekstualizm, in Konsekwencje pragmatyzmu. Eseje z lat 1972/1980 e Teksty i grudki, in Obiektiwność, relatywizm i prawda. Pisma Filozoficzne. Tom I, przekł. J. Margański, Warszawa 1999. Dietro Skrendo A., Recepcja literatury: przedmiot, zakresy, cele badań. Komentarz do tytułu i „postscriptum”, IBL-Centrum Humanistyki cyfrowej, 2001, pp. 87–93.

7 Jauss H.R., Historia literatury jako prowokacja dla nauki o literaturze, in Historia literatury jako prowokacja, przekł. M. Łukasiewicz, posłowie K. Bartoszyński, Warszawa 1999 - Jauss afferma che l’orizzonte è visibile nel testo in quanto l’autore stesso ne è il destinatario.

8 Sartre J.P., Che cos’è la letteratura - (edizioni Gallimard 1947, 1948, 1949, 1964), il Saggiatore, Milano 2009, pag. 33.

Details

Pages
258
Year
2023
ISBN (PDF)
9783631899373
ISBN (ePUB)
9783631899380
ISBN (Hardcover)
9783631888070
DOI
10.3726/b21087
Language
Italian
Publication date
2023 (July)
Keywords
Pensiero machiavelliano Traduzioni polacche del Principe Il Principe in Polonia
Published
Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2023. 258 p., 36 ill. b/n.

Biographical notes

Luigi Bruno (Author)

Luigi Bruno, nato nel 1972, ha completato il dottorato di ricerca in Scienze Umanistiche presso l’Università Jagellonica di Cracovia. I suoi interessi di ricerca comprendono la letteratura italiana del Cinquecento e la problematica relativa alla Polonia di Solidarnos´c´.

Previous

Title: Ricezione del <I>Principe</I> di Niccolò Machiavelli in Polonia
book preview page numper 1
book preview page numper 2
book preview page numper 3
book preview page numper 4
book preview page numper 5
book preview page numper 6
book preview page numper 7
book preview page numper 8
book preview page numper 9
book preview page numper 10
book preview page numper 11
book preview page numper 12
book preview page numper 13
book preview page numper 14
book preview page numper 15
book preview page numper 16
book preview page numper 17
book preview page numper 18
book preview page numper 19
book preview page numper 20
book preview page numper 21
book preview page numper 22
book preview page numper 23
book preview page numper 24
book preview page numper 25
book preview page numper 26
book preview page numper 27
book preview page numper 28
book preview page numper 29
book preview page numper 30
book preview page numper 31
book preview page numper 32
book preview page numper 33
book preview page numper 34
book preview page numper 35
book preview page numper 36
book preview page numper 37
book preview page numper 38
book preview page numper 39
book preview page numper 40
260 pages