L'italiano in Svizzera
Spazi e realtà
Summary
Il volume raccoglie per la prima volta contributi provenienti da diverse prospettive disciplinari e affronta in modo sistematico questioni fondamentali legate allo status, alla visibilità e al radicamento dell’italiano in Svizzera.
La pubblicazione intende contribuire alla ricerca sul plurilinguismo e sul contatto linguistico in Svizzera, offrendo una base solida per riflettere sulla valorizzazione della diversità linguistica nel contesto elvetico.
Excerpt
Table Of Contents
- Copertina
- Pagina del titolo
- Pagina del copyright
- Indice
- Introduzione (Silvia Natale & Aline Kunz)
- Struttura del volume
- Riferimenti bibliografici
- L’italiano all’interno del suo territorio tradizionale e a livello istituzionale
- Una panoramica dell’italofonia in svizzera: cifre e fatti (Matteo Casoni & Sabine Christopher)
- 1. Osservare la situazione di una lingua minoritaria ‘de luxe’
- 2. La situazione dell’italofonia in Svizzera attraverso i dati demolinguistici
- 2.1 La diffusione territoriale
- 2.2 Incidenza del fattore migratorio
- 2.3 Diffusione delle competenze dell’italiano
- 2.4 Uso, mantenimento e trasmissione della lingua in famiglia
- 2.4.1 L’uso dell’italiano in famiglia
- 2.4.2 Mantenimento e perdita della competenza
- 2.5 Le lingue nel contesto lavorativo
- 2.5.1 L’uso dell’italiano al lavoro
- 2.5.2 Statuto funzionale dell’italiano nell’ambito lavorativo
- 2.6 Un focus sul Cantone Ticino
- 2.6.1 Le lingue nel Cantone Ticino
- 2.6.2 Italiano e dialetto
- 3. Lingue ufficiali e aspetti legislativi
- 3.1 Politiche linguistiche e status formale dell’italiano
- 3.2 Il ruolo funzionale dell’italiano come lingua ufficiale: la rappresentanza dell’italofonia nell’Amministrazione federale
- 3.3 L’uso dell’italiano come strumento di comunicazione e le competenze linguistiche nel settore pubblico
- 4. L’offerta di insegnamento e di formazione linguistica
- 4.1 I ruoli della formazione linguistica in italiano in Svizzera
- 4.2 L’italiano nel sistema educativo svizzero
- 4.2.1 L’italiano nel sistema educativo del Cantone Ticino
- 4.2.2 L’italiano nel sistema educativo fuori dal territorio italofono
- 5. Tra lingua e cultura: italofonia e fruizione dei media audiovisivi e scritti
- 6. Conclusioni
- Riferimenti bibliografici
- L’italiano in Ticino (Laura Baranzini)
- 1. Introduzione
- 2. Italiano lingua pluricentrica
- 3. I fattori di variazione
- 4. Le differenze e i criteri di classificazione – il lessico
- 5. Le differenze – gli altri livelli di variazione
- 6. Osservazioni conclusive
- Riferimenti bibliografici
- L’italiano nei Grigioni (Giulia Berchio, Alberto Giudici & Vincenzo Todisco)
- 1. Introduzione
- 2. Profilo demografico e sociolinguistico
- 2.1 Composizione del Cantone dei Grigioni
- 2.2 Composizione del Grigionitaliano
- 2.3 Plurilinguismo istituzionale e individuale
- 3. Tutela linguistica e dinamiche identitarie
- 3.1 Definire per tutelare
- 3.2 Azioni politiche di salvaguardia e promozione
- 3.3 Delineare l’identità
- 4. La lingua italiana nei Grigioni in diacronia e sincronia
- 4.1 La storia dell’italoromanzo nel Cantone
- 4.2 L’italiano e i dialetti oggi
- 4.3 Caratteristiche dell’italiano nei Grigioni
- 4.3.1 Fonetica
- 4.3.2 Morfosintassi
- 4.3.3 Lessico
- 4.4 Il contatto con il tedesco
- 5. L’italiano nella vita politico-amministrativa, nel mondo del lavoro e nei servizi informativi
- 5.1 L’italiano nell’organizzazione politico-amministrativa cantonale e nel mondo del lavoro
- 5.2 Italiano lingua della rete
- 5.3 L’attualità in italiano
- 6. Studiare e insegnare l’italiano
- 6.1 L’italiano nella scuola dell’obbligo
- 6.2 L’italiano nel grado secondario I e II
- 6.3 Diventare insegnanti d’italiano all’Alta scuola pedagogica dei Grigioni
- 7. Conclusioni
- Ringraziamenti
- Riferimenti bibliografici
- L’italiano istituzionale svizzero (Jean-Luc Egger & Angela Ferrari)
- 1. Introduzione
- 2. Alcune puntualizzazioni preliminari
- 2.1 Italiano lingua ufficiale
- 2.2 Italiano lingua istituzionale
- 3. Contesto alloglotto, traduzione ed equivalenza
- 3.1 Contesto alloglotto
- 3.2 Traduzione
- 3.3 Equivalenza
- 4. Un plurilinguismo iscritto nell’identità stessa della legge
- 5. Un’ufficialità vettore di valori etici
- 6. Dal contesto legislativo e politico ai fatti linguistici: focus sulla qualità dell’italiano istituzionale svizzero, anche in prospettiva contrastiva con l’Italia
- 6.1 Precisazioni
- 6.2 Gli ingredienti del sistema in breve
- 6.3 Stili sintattici
- 6.3.1 Chiarezza
- 6.3.2 Dai testi chiari ai testi facili
- 6.3.3 Approssimazioni traduttive
- 6.4 Stili sintattico-interpuntivi
- 6.5 Stili testuali
- 6.5.1 Chiarezza dell’architettura testuale
- 6.5.2 Approssimazioni
- 6.6 Stili socio-comunicativi
- 7. Conclusioni, prospettive
- Riferimenti bibliografici
- L’italiano fuori dal territorio tradizionale: il contesto della migrazione
- L’italiano come lingua immigrata nella Svizzera tedesca (Stephan Schmid)
- 1. Introduzione
- 2. Breve inquadramento storico e demografico dell’immigrazione italiana nella Svizzera tedesca
- 3. La prima generazione degli immigrati italiani
- 3.1 Repertorio e comportamento linguistico della prima generazione
- 3.2 Excursus: Fremdarbeiteritalienisch ovvero l’italiano come lingua franca nella Svizzera tedesca
- 3.3 L’italiano della prima generazione
- 3.4 Il dialetto
- 3.5 Le varietà del tedesco
- 4. La seconda generazione degli immigrati italiani
- 4.1 Repertorio e comportamento linguistico della seconda generazione
- 4.2 L’italiano della seconda generazione
- 4.3 La commutazione di codice
- 4.4 Le varietà del tedesco presso la seconda generazione
- 5. L’italiano della terza generazione
- 6. A mo’ di conclusione
- Riferimenti bibliografici
- La nuova migrazione italiana in Svizzera (Silvia Natale, Aline Kunz & Stefania Marzo)
- 1. Introduzione
- 2. Migrazione italiana in Svizzera
- 2.1 Periodizzazione della migrazione italiana in Svizzera
- 2.2 Migrazione e mobilità
- 2.3 Vecchia e nuova migrazione: un confronto
- 2.3.1 Il fenomeno della ‘fuga dei cervelli’
- 2.3.2 Expats e migranti
- 2.3.3 Mobilità geografica e virtuale
- 2.3.4 Contatto tra vecchia e nuova migrazione
- 3. Migrazione e lingua
- 3.1 La storia della migrazione come storia della lingua
- 3.2 I repertori linguistici: vecchia e nuova migrazione a confronto
- 3.2.1 Il repertorio linguistico della vecchia migrazione
- 3.2.2 Il repertorio linguistico della nuova migrazione
- 4. Nuova migrazione, nuove domande di ricerca
- 5. Conclusioni
- Riferimenti bibliografici
- L’italiano in Svizzera: altre prospettive
- L’italiano e la Svizzera plurilingue. Appunti per una prospettiva storica (Paolo G. Fontana & Sacha Zala)
- 1. Introduzione
- 2. Plurilinguismo: una parola, molti significati
- 3. L’italiano in Svizzera
- 3.1 Dall’Elvezia romanza alla conquista/alleanza confederata
- 3.2 Dalla conquista/alleanza confederata all’Ottocento: una presenza che si conferma e si trasforma
- 3.3 Dall’Ottocento ai giorni nostri: una presenza che si rinnova e si propaga
- 4. La pluralità linguistica e il plurilinguismo istituzionale della Confederazione svizzera
- 4.1 Dall’epoca rivoluzionaria alla Restaurazione: la pluralità linguistica e l’affermazione della sovranità dei Cantoni
- 4.2 La Confederazione “repubblicana”: il plurilinguismo tra questione pratica e questione di uguaglianza formale
- 4.3 Dall’epoca delle “unificazioni nazionali” all’esplosione dei nazionalismi: la pluralità linguistica come ostacolo
- 4.4 La Svizzera isolata nell’Europa dei nazionalismi ‘etnici’: la pluralità linguistica come questione di ‘identità nazionale’
- 5. Conclusione
- Riferimenti bibliografici
- La recente immigrazione in Svizzera: specificità dell’immigrazione italiana (Rosita Fibbi)
- 1. Introduzione
- 2. Immigrazione in Svizzera: dinamiche economiche e politiche negli anni 2000-2020
- 2.1 La Svizzera: un polo migratorio attrattivo
- 2.2 La nuova selettività della politica migratoria elvetica
- 3. Gli italiani nel contesto della recente immigrazione
- 3.1 Il terzo ciclo migratorio italiano e i flussi diretti in Svizzera
- 3.2 L’immigrazione italiana a confronto
- 3.3 Occupazione e valutazione dell’inserimento professionale
- 3.4 Partecipazione sociale e politica
- 3.5 Progetti migratori
- 4. Conclusione
- Riferimenti bibliografici
- Biografie delle autrici e degli autori
L’italiano in Svizzera
Spazi e realtà
Lausanne · Berlin · Bruxelles · Chennai · New York · Oxford
Informazione bibliografica della Deutsche Nationalbibliothek
La Deutsche Nationalbibliothek registra questa pubblicazione nella Deutsche Nationalbibliografie; dettagliati dati bibliografici sono disponibili al link https://dnb.dnb.de.
Pubblicato con il sostegno del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS).
ISBN 978-3-0343-4722-8 (Print)
ISBN 978-3-0343-6057-9 (ePDF)
ISBN 978-3-0343-6058-6 (ePUB)
DOI 10.3726/b23167
Pubblicato sotto licenza Creative Commons Attribuzione CC-BY 4.0.
Per visualizzare una copia della licenza, visitare https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
© Aline Kunz, Silvia Natale e Laura Baranzini, Giulia Berchio, Matteo Casoni, Sabine Christopher, Rosita Fibbi, Angela Ferrari, Paolo G. Fontana, Jean-Luc Egger, Alberto Giudici, Stefania Marzo, Stephan Schmid, Vincenzo Todisco, Sacha Zala, 2025
Pubblicato da Peter Lang Group AG, Losanna (Svizzera)
Questa pubblicazione è stata sottoposta a peer review.
Indice
L’italiano all’interno del suo territorio tradizionale e a livello istituzionale
Una panoramica dell’italofonia in svizzera: cifre e fatti
Matteo Casoni & Sabine Christopher
Giulia Berchio, Alberto Giudici & Vincenzo Todisco
L’italiano istituzionale svizzero
Jean-Luc Egger & Angela Ferrari
L’italiano fuori dal territorio tradizionale: il contesto della migrazione
L’italiano come lingua immigrata nella Svizzera tedesca
La nuova migrazione italiana in Svizzera
Silvia Natale, Aline Kunz & Stefania Marzo
L’italiano in Svizzera: altre prospettive
L’italiano e la Svizzera plurilingue. Appunti per una prospettiva storica
La recente immigrazione in Svizzera: specificità dell’immigrazione italiana
Introduzione
L’italiano in Svizzera rappresenta un ambito di ricerca ricco e articolato, offrendo numerosi spunti di riflessione su lingua, società e storia. Questo volume si propone di offrire un’analisi approfondita dello sviluppo, dello status e delle peculiari condizioni sociolinguistiche che lo caratterizzano. L’attenzione è rivolta non solo alla lingua in sé, ma anche alle interazioni tra lingua e società, all’evoluzione storica dell’italiano in Svizzera e alle complesse dinamiche del contatto linguistico.
Ci sono molte buone ragioni per occuparsi delle lingue, osservandone le strutture, le valenze sociali e i mutamenti nel corso del tempo. Tutti questi aspetti forniscono preziose indicazioni su una componente fondamentale del nostro essere umani: la facoltà del linguaggio. Le lingue, inoltre, riflettono le dinamiche sociali e storiche, offrendo chiavi di lettura per comprendere meglio le società contemporanee e il loro passato. Questo vale in particolar modo per l’italiano in Svizzera: i vari sviluppi storici e sociali che l’hanno caratterizzato hanno indotto Moretti (2005) a descrivere la realtà linguistica del Paese come un vero e proprio “laboratorio elvetico”, un contesto in cui è possibile osservare e analizzare diverse configurazioni linguistiche. La descrizione dei fenomeni linguistici in questo laboratorio consente di rappresentare i meccanismi del cambiamento linguistico e, di conseguenza, comprendere meglio i processi di contatto linguistico. Partendo dalla metafora del laboratorio, il presente volume si propone di esplorare diversi aspetti che caratterizzano l’italiano in Svizzera.
Come è noto, la Svizzera è suddivisa in quattro regioni linguistiche: oltre alle aree germanofona, francofona e romanciofona, vi è la Svizzera italiana, che comprende il Cantone Ticino e le quattro valli italofone del Cantone dei Grigioni. La lingua tradizionale storicamente radicata in questa regione è l’italiano, affiancato dai dialetti italoromanzi, che in passato e tutt’ora svolgono un ruolo centrale nella vita quotidiana. Tuttavia, la realtà linguistica dell’italiano è ben più complessa di una mera coesistenza tra lingua standard e dialetti all’interno di un territorio tradizionale. Nonostante il principio di territorialità, anche in Svizzera le lingue non sono rigidamente confinate alle rispettive regioni. A causa delle migrazioni e della mobilità, da un lato, e della valorizzazione del plurilinguismo elvetico, dall’altro, le lingue storicamente radicate in Svizzera si estendono oltre i loro territori tradizionali, entrando così in contatto con altre lingue. Pertanto, l’italiano in Svizzera si esprime attraverso diverse realtà: a livello nazionale, è una delle quattro lingue ufficiali tradizionali del paese e gode dello status di lingua ufficiale. Anche al di fuori delle regioni tradizionalmente italofone, l’italiano svolge un ruolo importante come lingua ufficiale del governo, delle istituzioni nazionali e delle aziende. Esiste inoltre un gruppo significativo di parlanti il cui uso dell’italiano deriva da esperienze di migrazione, sia interne alla Svizzera sia dall’Italia. Sebbene la Svizzera sia l’unico Paese (oltre alla Repubblica di San Marino e allo Stato della Città del Vaticano) al di fuori dello Stato italiano in cui l’italiano è lingua nazionale, sarebbe riduttivo considerare l’italiano svizzero solo in relazione al fatto di essere parlato al di fuori della penisola italiana. È generalmente riconosciuto che i confini linguistici e amministrativi non coincidano necessariamente. L’italiano in Svizzera non va quindi considerato una semplice “estensione” dell’italofonia fuori dai confini dello Stato italiano, ma come un insieme autonomo di varietà con profonde radici storiche e sociali. Gli sviluppi storici – tra cui, ad esempio, le relazioni con l’Italia – e i fattori sociolinguistici come la migrazione dall’Italia, hanno portato alla formazione di numerose varietà dell’italiano presenti sul suolo svizzero. Il modello sviluppato da Moretti (2005) e successivamente affinato da Berruto (2012) offre un prezioso strumento per illustrare questa eterogeneità (cfr. Fig. 1). Di seguito presenteremo il modello di Berruto (2012).
Figura 1: Varietà di italiano in Svizzera.
Lo schema sopra (Fig. 1) sintetizza la realtà sociolinguistica estremamente variegata dell’italiano in Svizzera. Le sue diverse manifestazioni possono essere definite mediante tre dimensioni (aggiunte da noi sulla sinistra), tra cui distinguiamo una dimensione “territoriale”, una “basata sulla competenza linguistica” e, infine, una dimensione “sociologica” (cioè legata alle esperienze migratorie).
La prima biforcazione del grafico può essere interpretata in termini di dimensione territoriale: la parte in alto a sinistra si riferisce al territorio della Svizzera italiana, comprendente i territori tradizionali dell’italofonia elvetica, ovvero il Ticino e le valli italofone del Cantone dei Grigioni (Mesolcina, Calanca, Bregaglia e Poschiavo). La parte in alto a destra rappresenta l’area della Svizzera non italiana, dove l’italiano non è storicamente ancorato come lingua maggioritaria. Al centro dello schema si trova una varietà deterritorializzata, che Berruto (2012) definisce “italiano amministrativo” o “italiano commerciale” (Moretti 2005 si riferisce a questa varietà con l’etichetta di “italiano elvetico”). Questa varietà può anche essere definita “sovraregionale”, poiché si manifesta al di fuori dei territori linguistici tradizionali. Inoltre, può essere interpretata come il risultato di un contatto linguistico (principalmente unilaterale) tra la lingua minoritaria italiana e le lingue maggioritarie tedesca e francese. Attraverso le traduzioni dalle due lingue maggioritarie (sia per i testi amministrativi che per quelli pubblicitari), si sono sviluppate nell’italiano della Svizzera caratteristiche peculiari – soprattutto a livello lessicale – che non esistono nell’italiano d’Italia (come ad esempio “cassa malati” per indicare l’assicurazione sanitaria) o che hanno un significato diverso (come “nota” al posto di “voto” nel contesto scolastico, cfr. Pandolfi 2006).
Per quanto riguarda la dimensione legata alla competenza linguistica, Berruto distingue tra parlanti nativi e non nativi dell’italiano. Dal punto di vista territoriale, il gruppo dei parlanti nativi è presente nelle aree tradizionali (Ticino e Grigionitaliano), ma anche al di fuori di esse, dove l’italiano è parlato da parlanti nativi provenienti dalla Svizzera italiana o dall’Italia. Gli italiani immigrati vengono così inclusi in una dimensione sociologica aggiuntiva, caratterizzata dall’esperienza migratoria. Il gruppo dei parlanti non nativi dell’italiano (dimensione basata sulla competenza linguistica) è rappresentato sia nella Svizzera italiana che al di fuori di essa da persone non italofone. In entrambi i casi si tratta di apprendenti dell’italiano. Al di fuori della Svizzera italiana, questo gruppo viene ulteriormente differenziato a livello sociologico in svizzeri non italofoni e in immigrati non italofoni, che utilizzano l’italiano, tra l’altro, come lingua franca (Fremdarbeiteritalienisch, cfr. Berruto 1991).
Ci permettiamo di presentare, facendo riferimento a Moretti (2005) e Berruto (2012), una nuova proposta per la rappresentazione dell’italiano in Svizzera (cfr. Fig. 2).
Figura 2: Varietà di italiano in Svizzera con focus sul tipo di acquisizione.
Come in Moretti (2005) e Berruto (2012), la rappresentazione si basa inizialmente su una differenziazione territoriale tra le aree “tradizionali” della Svizzera italiana (Ticino e Grigionitaliano), già descritte in precedenza, e le aree “non tradizionali” al di fuori di esse. Tuttavia, rispetto a Berruto (2012), nel livello immediatamente più basso della rappresentazione grafica, la dimensione sociologica legata all’esperienza migratoria viene omessa, e l’attenzione si concentra sulla tipologia dei parlanti, in relazione al tipo di acquisizione linguistica, distinguendo tra italiano L1 e L2. Nella Svizzera italiana e al di fuori di essa, i parlanti L1 sono persone la cui socializzazione primaria è avvenuta in un’area italofona1. Si tratta di persone che hanno acquisito l’italiano spontaneamente e lo considerano la loro lingua “dominante” (o una delle loro lingue dominanti), raggiungendo generalmente una competenza elevata o quasi perfetta fino all’età adulta (Klein 2000: 2). I parlanti L2, invece, hanno acquisito l’italiano in un momento successivo, sia spontaneamente che attraverso processi di apprendimento guidati. All’interno della Svizzera italiana, i parlanti L2 sono rappresentati da immigrati da paesi non italofoni o dalla Svizzera non italiana che hanno acquisito l’italiano come lingua seconda, ad esempio, a seguito di un trasferimento. Al di fuori della Svizzera italiana, i parlanti L2 sono persone non italofone che hanno imparato l’italiano per motivi personali, professionali o in contesto scolastico e formativo. Anche in questo caso, l’acquisizione può essere avvenuta in modo spontaneo o guidato. Questo gruppo comprende cittadini svizzeri e stranieri, che potrebbero anche ricorrere alla particolare varietà dell’italiano denominata Fremdarbeiteritalienisch. In questa sede si è volutamente deciso di non fare distinzione tra apprendenti svizzeri e non svizzeri2.
La differenziazione proposta è utile in quanto tiene conto del fatto che i due processi di acquisizione si differenziano sotto molti aspetti. Mentre nell’acquisizione di una seconda lingua fattori come lo sviluppo biologico, sociale e cognitivo giocano un ruolo centrale, variabile a seconda della persona, i processi di acquisizione della L1 sono fondamentalmente diversi. Con la distinzione tra L1 e L2, desideriamo analizzare più approfonditamente il processo di acquisizione e la consapevolezza linguistica ad esso associata, dando maggiore rilievo a questi aspetti rispetto all’esperienza sociologica della migrazione.
Sempre in relazione a questo secondo livello della rappresentazione, una categoria finora non esplicitamente indicata riguarda i cosiddetti parlanti di lingua ereditaria (heritage speakers) nella Svizzera non italiana (casella arancione dello schema). Questo gruppo comprende, in termini di competenza linguistica, un insieme eterogeneo di persone nelle cui biografie linguistiche l’italiano è in qualche modo radicato (si tratta principalmente di discendenti di migranti di prima generazione). I livelli di competenza variano notevolmente e possono spaziare da abilità passive minime a un bilinguismo equilibrato (per una panoramica approfondita, si veda Montrul 2011). Per questo motivo, il gruppo degli heritage speakers si colloca tra le categorie L1 e L2, con una parziale sovrapposizione, che tiene conto del continuum di competenza individuale.
La diversa colorazione di questo gruppo nello schema sottolinea il fatto che la categoria degli heritage speakers amplia significativamente le forme di manifestazione dell’italiano al di fuori del territorio tradizionale, contribuendo così alla sua presenza rilevante nelle aree tradizionalmente non italofone della Svizzera.
La differenziazione proposta permette una descrizione della realtà linguistica dell’italiano in Svizzera che pone al centro il processo di acquisizione e la consapevolezza linguistica ad esso legata. Si crea così un quadro che rappresenta in modo adeguato e comparabile la vasta gamma di varietà linguistiche sia all’interno che al di fuori della Svizzera italiana. In particolare, la considerazione degli heritage speakers contribuisce a cogliere la dinamica complessa della lingua italiana al di fuori dei territori tradizionali e a sottolinearne l’importanza per il panorama linguistico svizzero.
Details
- Pages
- VI, 296
- Publication Year
- 2025
- ISBN (PDF)
- 9783034360579
- ISBN (ePUB)
- 9783034360586
- ISBN (Hardcover)
- 9783034347228
- DOI
- 10.3726/b23167
- Open Access
- CC-BY
- Language
- Italian
- Publication date
- 2025 (November)
- Keywords
- Italiano in Svizzera Italiano lingua pluricentrica Italiano in Ticino Italiano nei Grigioni Italiano istituzionale Plurilinguismo Storia linguistica della Svizzera Sociolinguistica della migrazione Sociologia della migrazione
- Published
- Lausanne, Berlin, Bruxelles, Chennai, New York, Oxford, 2025. vi, 296 p., 30 ill. a colori, 3 ill. b/n, 28 tab.
- Product Safety
- Peter Lang Group AG