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Federigo Tozzi e i paradigmi del “non-conscio”

by Giulia Perosa (Author)
Monographs 0 Pages
Open Access
Series: Italian Modernities, Volume 45

Summary

Collocandosi all’incrocio tra critica letteraria e storia delle idee, il libro propone una nuova lettura dell’opera di Federigo Tozzi alla luce della psicologia sperimentale francese e della sua circolazione in Italia tra Otto e Novecento. L’indagine intreccia due prospettive metodologiche solo in apparenza distanti, ma integrabili e produttive: da un lato prende in esame il tipo di riappropriazione del sapere psicologico nel corpus tozziano e si interroga sugli esiti prodotti da questa interazione sul piano delle strutture narrative e dei generi letterari tradizionali; dall’altro interpreta la produzione dello scrittore osservando in filigrana le questioni più urgenti e dibattute dell’epoca, come il rapporto normale-patologico o il paradigma dell’involontario: tutte questioni che riguardano la soggettività e l’osservazione del sé, un sé che ben prima della vulgata freudiana risulta scisso, non sempre conoscibile.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Mezzo titolo
  • Italian Modernities
  • Pagina del titolo
  • Pagina del diritto d’autore
  • Epigrafe
  • Indice
  • Tavola delle abbreviazioni
  • Convergenze e interferenze
  • Avvertenza e ringraziamenti
  • I. Questioni, letture e contesti
  • 1. Non nomi, ma parole e questioni
  • 2. Postura dell’io e «analisi psicologica»
  • 3. La diffusione della psicologia sperimentale francese
  • II. Storie di generi letterari e modalità di scrittura che cambiano
  • 1. Le novelle tozziane come Fallgeschichten: letteratura e psicologia
  • 1.1 Tra normalità e patologia: i personaggi e la quotidianità
  • 1.2 Voci sdoppiate, sfumate o incoerenti
  • 1.3 Quando a scrivere sono i malati
  • Appendice Fantastico clinico e parodia del fantastico
  • 2. Il narratore di Bestie e il primitivismo psicologico
  • 3. Con gli occhi chiusi e la faiblesse psichica
  • 3.1 Guardare, non vedere, auto-osservarsi
  • 3.2 Attenzione e distrazione: la soggettività del narratore
  • 3.3 Formazioni sospese, soggettività multiple
  • 4. Linguaggio del corpo e “non-conscio” in Tre croci
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi
  • Italian Modernities

Italian Modernities

Vol. 45

Edited by

Pierpaolo Antonello, Yale University

Robert Gordon, University of Cambridge and

Charlotte Ross, University of Oxford

Noi non siamo padroni di vivere quanto vogliamo.

Anche la nostra memoria è involontaria.

Federigo Tozzi, Persone

Indice

  1. Tavola delle abbreviazioni

  2. Convergenze e interferenze

  3. I. Questioni, letture e contesti

    1. 1. Non nomi, ma parole e questioni

    2. 2. Postura dell’io e «analisi psicologica»

    3. 3. La diffusione della psicologia sperimentale francese

  4. II. Storie di generi letterari e modalità di scrittura che cambiano

    1. 1. Le novelle tozziane come Fallgeschichten: letteratura e psicologia

      1. 1.1 Tra normalità e patologia: i personaggi e la quotidianità

      2. 1.2 Voci sdoppiate, sfumate o incoerenti

      3. 1.3 Quando a scrivere sono i malati

      4. Appendice Fantastico clinico e parodia del fantastico

    2. 2. Il narratore di Bestie e il primitivismo psicologico

    3. 3. Con gli occhi chiusi e la faiblesse psichica

      1. 3.1 Guardare, non vedere, auto-osservarsi

      2. 3.2 Attenzione e distrazione: la soggettività del narratore

      3. 3.3 Formazioni sospese, soggettività multiple

    4. 4. Linguaggio del corpo e “non-conscio” in Tre croci

  5. Bibliografia

  6. Indice dei nomi

Tavola delle abbreviazioni

Per le opere di Tozzi o da lui curate si è fatto uso delle seguenti abbreviazioni:

  1. B = Bestie, a cura di Valentina Sturli, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023.

  2. BC = Barche capovolte, in Opere. Romanzi, prose, novelle, saggi, a cura di Marco Marchi, introduzione di Giorgio Luti, Milano, Mondadori, 1987.

  3. C = Cose, in Opere. Romanzi, prose, novelle, saggi, a cura di Marco Marchi, introduzione di Giorgio Luti, Milano, Mondadori, 1987.

  4. CB = Santa Caterina da Siena, Le cose più belle, a cura di Federigo Tozzi, introduzione di Marco Marchi, Firenze, Le Lettere, 1996.

  5. CeP = Cose e Persone. Inediti e altre prose, a cura di Glauco Tozzi, Firenze, Vallecchi, 1981 (Opere di Federigo Tozzi, IV).

  6. COC = Con gli occhi chiusi, in Opere. Romanzi, prose, novelle, saggi, a cura di Marco Marchi, introduzione di Giorgio Luti, Milano, Mondadori, 1987.

  7. G = Giovani, a cura di Paola Salatto, prefazione di Romano Luperini, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2018.

  8. L’A = L’Amore, in Opere. Romanzi, prose, novelle, saggi, a cura di Marco Marchi, introduzione di Giorgio Luti, Milano, Mondadori, 1987.

  9. Nov = Novale, a cura di Glauco Tozzi, introduzione di Marco Marchi, Firenze, Le Lettere, 2007.

  10. NP = Novelle postume, edizione critica a cura di Massimiliano Tortora, Pisa, Pacini, 2009.

  11. P = Persone, in Opere. Romanzi, prose, novelle, saggi, a cura di Marco Marchi, introduzione di Giorgio Luti, Milano, Mondadori, 1987.

  12. PC = Pagine critiche, a cura di Giancarlo Bertoncini, Pisa, ETS, 1993.

  13. Po = Il podere, in Opere. Romanzi, prose, novelle, saggi, a cura di Marco Marchi, introduzione di Giorgio Luti, Milano, Mondadori, 1987.

  14. TC = Tre croci, a cura di Lorenzo Tommasini, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2024.

Per i testi di ambito scientifico, quando il volume è presente nella biblioteca di Tozzi si cita dall’edizione da lui posseduta (p.e. dall’originale, nel caso delle Névroses di Pierre Janet, dalla traduzione italiana nel caso dei Principii di psicologia di William James).

Convergenze e interferenze

Nei capitoli di questo libro ho provato a rileggere l’opera di Federigo Tozzi alla luce della psicologia sperimentale francese tra Otto e Novecento. Nel farlo, ho incrociato due prospettive in apparenza lontane sul piano metodologico, ma in realtà sorprendentemente integrabili e produttive: da un lato, ho preso in esame il tipo di riappropriazione del sapere psicologico nel corpus tozziano e gli esiti prodotti da questa interazione sul piano delle strutture narrative e dei generi letterari tradizionali; dall’altro, ho interpretato la produzione dello scrittore guardando in filigrana le questioni più urgenti e dibattute dell’epoca,1 come quelle relative alla definizione di una soggettività moderna.

L’idea di fondo è che Tozzi sia inserito all’interno di un orizzonte culturale entro cui circolano, anche al di fuori dei trattati scientifici o delle riviste specialistiche, nozioni e discorsi che riguardano «concepts phares», «structures de pensée»2 comuni, come il rapporto normale-patologico, il paradigma dell’involontario o il concetto di “non-conscio”,3 tutte questioni che, allargando non di molto lo sguardo, hanno a che fare con la soggettività e con l’osservazione del sé, un sé che ben prima della vulgata freudiana risulta scisso, non sempre conoscibile.

Se si adotta questa prospettiva, è possibile, per un verso, sostituire il concetto di influenza, che prevede una ricerca meccanica dei saperi extra-letterari nel testo, con quelli di convergenza o di interferenza, che invece rendono maggiormente conto dell’interazione tra discipline diverse; per l’altro, ciò consente di affiancare alla critica delle fonti – importante, ma problematica tanto più in un’ottica interdiscorsiva o comunque in un dialogo a più voci come quello in cui è implicata la costruzione della soggettività moderna – il tentativo di interpretare l’opera tozziana tenendo conto di alcuni «concepts phares» che diventano capitali in quei decenni.

Details

Pages
ISBN (PDF)
9781805841067
ISBN (ePUB)
9781805841074
DOI
10.3726/b23149
Open Access
CC-BY
Language
Italian
Publication date
2025 (September)
Keywords
Federigo Tozzi Psicologia Non-conscio Modernismo
Published
Oxford, Berlin, Bruxelles, Chennai, Lausanne, New York, 2025. xxiv, 186 p.
Product Safety
Peter Lang Group AG

Biographical notes

Giulia Perosa (Author)

Giulia Perosa è Alexander von Humboldt Postdoctoral Fellow alla Humboldt-Universität di Berlino. Si è addottorata tra Verona e Ginevra, è stata borsista della Fondazione Cini e assegnista all’Università di Udine. Le sue pubblicazioni si muovono tra filologia e storia delle idee, con particolare attenzione a Gadda, Svevo, Tozzi e Stuparich.

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