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Domande retoriche nel « Bundestag »

Un’analisi prosodica

by Vincenzo Damiazzi (Author)
©2022 Thesis 200 Pages
Series: Studia Romanica et Linguistica, Volume 71

Summary

I discorsi politici nel Bundestag sono monologhi con intento persuasivo nei quali si fa un uso diffuso di domande retoriche e non-canoniche. Il valore retorico di una domanda è determinato da diversi fattori, tra cui il contesto comunicativo, gli elementi lessicali e la prosodia. Dopo aver discusso i primi due fattori, vengono analizzate in dettaglio la prosodia e le funzioni pragmatico-comunicative dell’intonazione. Il fulcro del libro è l’analisi prosodica di un corpus di domande non-canoniche che si suddivide in un’analisi percettiva preliminare e un’analisi acustica. Attraverso l’osservazione dei correlati acustici vengono messi in evidenza degli schemi intonativi ricorrenti. Questi schemi, comparati con altre realizzazioni standard, mostrano se e in che modo la prosodia contribuisce all’interpretazione del valore retorico delle domande.

Table Of Contents

  • Copertina
  • Titolo
  • Copyright
  • Sull’autore
  • Sul libro
  • Questa edizione in formato eBook può essere citata
  • Ringraziamenti
  • Indice
  • Introduzione
  • 1. Le domande retoriche
  • 1.1. Che cosa sono le domande retoriche
  • 1.2. Le domande retoriche nella comunicazione quotidiana
  • 1.3. Le domande retoriche nelle scienze linguistiche
  • 1.3.1. Caratteristiche strutturali
  • 1.3.2. Contesto
  • 1.3.3. Relazione tra domanda e risposta
  • 1.3.4. Elementi linguistico-lessicali
  • 1.3.4.1. Deissi personale
  • 1.3.4.2. NPIs – Negative polarity items
  • 1.3.4.3. Verbi modali
  • 1.3.4.4. Condizionale
  • 1.3.4.5. Particelle modali
  • 1.3.4.6. Non retorico e non proposizionale
  • 1.3.4.7. Question tag
  • 1.3.4.8. Costruzioni comparative
  • 1.3.4.9. Estraposizione avverbiale
  • 1.3.4.10. Infinito
  • 1.3.5. Elementi pragmatici
  • 1.3.6. Prosodia
  • 1.4. Definizione e tassonomia
  • 2. La prosodia
  • 2.1. Che cos’è la prosodia?
  • 2.1.1. Frequenza fondamentale
  • 2.1.2. Intensità
  • 2.1.3. Durata
  • 2.2. Accento e intonazione
  • 2.2.1. Accento
  • 2.2.2. Intonazione
  • 2.3. Approcci teorici
  • 2.3.1. La Scuola Britannica
  • 2.3.2. Fonologia autosegmentale-metrica
  • 2.4. Tecniche di trascrizione e visualizzazione prosodica
  • 2.4.1. GToBI
  • 2.4.2. ToDI
  • 2.4.3. GAT 2
  • 2.4.4. DIMA
  • 2.4.5. La scelta del sistema di trascrizione
  • 2.5. L’intonazione del tedesco
  • 2.5.1. Inventario intonativo del tedesco
  • 2.5.1.1. Accenti tonali
  • 2.5.1.2. Toni di confine
  • 2.5.1.3. Contorni nucleari
  • 2.5.1.4. Significati dell’intonazione
  • 3. Il corpus
  • 3.1. Le sedute plenarie nel Bundestag
  • 3.2. Metodologia e compilazione del corpus
  • 3.2.1. La tipologia della seduta plenaria
  • 3.2.2. L’analisi delle domande retoriche
  • 3.2.3. Domande polari vs. domande aperte
  • 3.2.4. Domande retoriche vs. domande topic-setting
  • 3.2.5. Il tipo di atto linguistico
  • 4. Analisi prosodica
  • 4.1. Obiettivi dell’analisi prosodica
  • 4.1.1. La questione dell’accento sintattico
  • 4.1.2. La questione dell’intonazione
  • 4.1.3. La questione dell’intensità
  • 4.2. Analisi percettiva delle domande retoriche
  • 4.2.1. Realizzazione prototipica
  • 4.2.2. Deittici
  • 4.2.3. W-Wort
  • 4.2.4. Accento enfatico
  • 4.2.5. Allungamento
  • 4.2.6. Pause
  • 4.2.7. Contorno ascendente
  • 4.3. Analisi percettiva delle domande topic-setting
  • 4.3.1. Contorno progrediente
  • 4.3.2. Frequenza dei contorni ascendenti
  • 4.4. Analisi acustica delle domande retoriche
  • 4.5. Analisi acustica delle domande topic-setting
  • 4.6. Risultati e commento
  • 4.6.1. Risultati dell’analisi delle domande retoriche
  • 4.6.2. Risultati dell’analisi delle domande topic-setting
  • 4.6.3. Ulteriori risultati
  • Conclusione
  • Bibliografia
  • Appendice
  • Indice delle tabelle e delle figure
  • Volumi pubblicati nella collana

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Introduzione

I discorsi politici sono un particolare tipo di atto comunicativo nel quale i parlanti combinano elementi della lingua orale e della lingua scritta. Ciò è evidente nelle sessioni plenarie del Parlamento, dove i discorsi in genere sono basati su un testo scritto e sono oggetto di costanti e ricorrenti adattamenti diamesici in cui il registro varia tra lettura e lingua spontanea. Il tipico discorso politico è un intervento di tipo monologico senza alcuna interazione con gli interlocutori. Sono talvolta possibili domande (Zwischenfragen) o brevi interventi (kurze Interventionen) da parte di altri parlamentari, ma non sono frequenti a causa anche del breve tempo a disposizione per discutere tutti i temi all’ordine del giorno. I monologhi parlamentari tendono così ad assumere la funzione di discorsi persuasivi con una forte componente retorica nei quali si fa spesso ricorso alle domande. All’interno di questo contesto comunicativo le domande perdono la loro funzione di richiesta di informazioni e si configurano come interrogative non canoniche, quindi come espedienti retorici con la funzione di attirare o mantenere l’attenzione o ancora come espedienti narrativi per introdurre o spiegare un tema.

Tali funzioni corrispondono alle due tipologie di domanda individuate nelle sedute plenarie del Bundestag: le domande retoriche e le domande topic-setting. Attraverso le domande retoriche i parlanti compiono un atto comunicativo assertivo indiretto, mentre le domande topic-setting vengono utilizzate con funzione narrativa per far procedere la comunicazione (in questo caso il discorso politico). Entrambe le tipologie di domanda possono essere realizzate sia come domande polari (che prevedono una risposta sì/no, Entscheidungsfrage) sia come domande aperte (Ergänzungsfrage); la loro struttura sintattica e semantica rimane in gran parte invariata rispetto alle domande sincere. Di conseguenza, lo studio delle domande retoriche e delle domande topic-setting si deve basare su elementi quali il contesto in cui vengono prodotte, gli elementi lessicali utilizzati e la prosodia per poter analizzare con precisione la forma e le funzioni di tali domande (Meibauer 1986).

La seguente analisi ha per oggetto entrambe le tipologie di domande non canoniche, con focus sulle domande retoriche. Esse sono un fenomeno complesso che è stato oggetto di numerose ricerche nel campo della pragmatica e della semantica, ma per le quali non vi è ancora unanimità circa i tratti che le caratterizzano e le distinguono dalle altre tipologie di domanda. Per definire le domande retoriche i manuali di grammatica e i dizionari in genere si limitano a descrivere la relazione tra domanda e risposta indicando le interrogative retoriche come ←13 | 14→domande che non prevedono una risposta. Questo rappresenta solo il primo livello di interpretazione, poiché diversi sono gli elementi che influenzano la retoricità di una domanda (Pèrennec 1995). L’osservazione delle domande retoriche basata sulla relazione tra domanda e risposta è allo stesso tempo il parametro più immediato e il meno conclusivo poiché non tiene conto delle numerose variazioni strutturali e formali che possono caratterizzare questa tipologia di interrogativa. Non esiste infatti la domanda retorica, ma vi è piuttosto un continuum di domande non canoniche che va dalle domande semi-controllate, cioè le domande in cui la risposta è più o meno già fornita dal parlante (es: Quanto è bello il nuovo appartamento di Valeria?), alle domande retoriche vere e proprie (es: Dov’è il tuo orgoglio?). Le domande retoriche sono proposizioni interrogative solo nella forma, ma esplicitano anche altri atti comunicativi che non sono propri delle domande sincere (Wunderlich 1976). Quindi osservare solo la relazione domanda-risposta non è sufficiente per interpretare e analizzare le domande retoriche, anche perché esistono casi di domande retoriche che prevedono una risposta, seppure con una funzione differente rispetto alla risposta a una domanda sincera (es: a chi piacciono mai le lumache? – A nessuno!).

Un altro fattore che contribuisce al riconoscimento e all’interpretazione delle domande retoriche è la presenza di elementi linguistici e lessicali specifici. Attraverso questi elementi il parlante segnala agli interlocutori la necessità di reinterpretare la domanda in prospettiva retorica e non come richiesta di informazioni (Bechmann 2007). Gli elementi in questione possono contribuire all’interpretazione retorica con diversi gradi di intensità e possono essere suddivisi in elementi che inducono retoricità (come la particella modale vielleicht), che rinforzano la retoricità (come la particella modale eigentlich) o che sono solo indizi di retoricità (come i verbi modali, la costruzione comparativa, l’uso del condizionale o di verbi con modalità deontica). L’insieme di tutti questi elementi costituisce la tassonomia dei tratti linguistici e lessicali che le domande retoriche possono possedere.

Al centro della presente analisi vi è la realizzazione prosodica delle domande non canoniche. Insieme al contesto, la prosodia rappresenta l’elemento chiave per segnalare la retoricità di una proposizione interrogativa. L’intonazione può fungere da indizio di retoricità, ma solo in presenza di un determinato contesto o di determinati elementi linguistici e lessicali può essere considerato un espediente retorico. Ciò è dimostrato dal fatto che una stessa domanda in contesti differenti può essere interpretata come sincera o come retorica. Non sono ancora molti gli studi sulla prosodia delle domande retoriche, ma alcune ricerche sul tedesco hanno evidenziato che la realizzazione prosodica delle interrogative retoriche è in linea con quella delle interrogative sincere (Braun et al. 2019). Trattandosi di ←14 | 15→domande, è prevedibile che anche nelle domande retoriche le peculiarità intonative siano prodotte nella periferia destra della domanda, quindi la presente analisi prosodica si focalizzerà soprattutto sullo studio degli accenti nucleari, dei toni di confine e quindi dei contorni nucleari e degli andamenti intonativi – e seguirà un approccio di tipo autosegmentale-metrico (Pierrehumbert 1980, Gussenhoven 1983, Grice 2002, Peters 2014).

L’analisi prosodica verrà effettuata su un corpus di domande individuate in 12 sedute plenarie del Bundestag nell’attuale legislatura (dal 2017 al 2021). Il corpus è costituito da 40 domande retoriche e 55 domande topic-setting. La necessità di suddividere le due tipologie di domanda anche per l’analisi prosodica è dovuta alla loro differente funzione pragmatica. Verranno analizzate solo le domande aperte poiché le domande polari rappresentano una minima percentuale di domande all’interno delle sedute plenarie.

Poiché le domande sono prodotte in un contesto che unisce le caratteristiche della lingua scritta e del parlato spontaneo, è possibile che esse vengano realizzate con strutture prosodiche meno regolari e che si osservi un alto numero di deviazioni rispetto ai principî standard che regolano la posizione e la realizzazione dell’accento sintattico e l’andamento intonativo. Di conseguenza l’analisi prosodica si svolgerà in due fasi complementari.

Una prima analisi percettiva permetterà di individuare degli schemi intonativi ricorrenti e la presenza di determinati espedienti retorici che distinguono le domande retoriche e le domande topic-setting dalle domande sincere. Nell’analisi ci si soffermerà sulla percezione della prominenza degli accenti in relazione al contorno nucleare.

La seconda analisi sarà acustica. Le domande del corpus verranno annotate a livello delle singole parole e della prosodia. L’annotazione prosodica verrà effettuata attraverso le convenzioni di GToBI; essa permetterà di confrontare i risultati ottenuti con quelli di ricerche precedenti. Attraverso il software PRAAT si procederà quindi all’osservazione dei parametri acustici di frequenza fondamentale e intensità per verificare le tendenze osservate con l’analisi percettiva e le ipotesi formulate in relazione al ruolo dell’intonazione nelle domande retoriche e nelle domande topic-setting. Attraverso l’analisi acustica si potranno individuare gli schemi intonativi che caratterizzano la produzione di entrambe le tipologie di domande per osservare poi elementi comuni ed elementi divergenti rispetto all’inventario intonativo del tedesco (che prevede un andamento intonativo discendente nelle domande aperte con accento sull’ultimo elemento lessicale del rema o sul verbo finito in seconda posizione). Ci si propone inoltre di evidenziare i tratti prosodici che contraddistinguono le domande retoriche dalle domande topic-setting e indicare se tali tratti e andamenti contribuiscono alle ←15 | 16→differenti funzioni svolte dalle due tipologie di domande. In ultimo, si proporrà un inventario che raccoglie tutti i contorni nucleari individuati nelle domande del corpus nonché gli andamenti intonativi e i contorni nucleari che presentano maggiore rilevanza statistica.

←16 | 17→

1. Le domande retoriche

Abstract: This chapter examines the elements that characterise rhetorical questions trough an overview of different studies on this topic. Firstly, the formal structure of this type of question and the relationship between form and communicative intent are considered. Then the pragmatic function is examined, with particular focus on the observation of rhetorical questions as indirect speech acts and the relationship between the question and the answer, including a comparison with information-seeking questions. A final part is devoted to the linguistic-lexical elements that can induce or reinforce a rhetorical interpretation of questions. Finally, a comprehensive definition and a taxonomic classification of rhetorical questions are proposed.

Keywords: rhetorical questions, rhetorical force, pragmatics, question-answer relation, lexical features

1.1. Che cosa sono le domande retoriche

Le domande retoriche vengono in genere associate a contesti comunicativi che richiedono un vasto uso di mezzi stilistici volti a catturare l’attenzione dell’interlocutore, come possono esserlo i discorsi politici qui analizzati. È tuttavia osservabile che il concetto di domanda retorica è utilizzato anche a tutti i livelli della comunicazione quotidiana. Lo dimostrano espressioni con le quali non di rado ci si può confrontare durante una conversazione come era inteso in modo retorico o in senso retorico e che fanno esplicito riferimento alle funzioni della domanda retorica.

L’utilizzo delle domande retoriche nella comunicazione quotidiana è largamente diffuso e la produzione, il riconoscimento e la comprensione delle domande retoriche non sembrano presentare alcun problema per i partecipanti all’atto comunicativo. Quindi, in generale, vi è una certa unanimità circa i presupposti che soggiacciono all’utilizzo di questo espediente comunicativo. I mittenti sono in grado di produrre una domanda e di trasmetterne la carica retorica. Allo stesso modo i destinatari sono in grado di recepire la domanda, elaborarla come retorica invece che come domanda sincera e ricavarne il significato intrinseco, in questo caso che si tratta di un’asserzione.

Tale assunto non è osservabile soltanto nell’uso quotidiano delle domande retoriche; esistono numerosi studi sul tema volti ad analizzare il grado di percezione delle domande retoriche da parte degli interlocutori. Tra questi è possibile citare l’indagine svolta da Bechmann (2007) a margine del suo studio sulla forma ←17 | 18→e sulle funzioni delle domande retoriche. L’indagine ha dimostrato che tutti i partecipanti avevano un’idea concreta del significato e delle funzioni principali delle domande retoriche. Allo stesso modo risultava possibile quasi a tutti riconoscere e produrre questo tipo di domande. In generale è emerso che:

a)il significato del termine ‘domanda retorica’ è noto alla maggior parte dei soggetti;

Details

Pages
200
Year
2022
ISBN (PDF)
9783631882009
ISBN (ePUB)
9783631882016
ISBN (Hardcover)
9783631881996
DOI
10.3726/b19892
Language
Italian
Publication date
2022 (August)
Published
Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2022. 200 pp., 62 ill. b/n, 10 tab.

Biographical notes

Vincenzo Damiazzi (Author)

Vincenzo Damiazzi è docente a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove collabora con la cattedra di lingua tedesca. Le principali aree di ricerca sono l’intonazione nel discorso politico, le domande non canoniche e la prosodia contrastiva italo-tedesca.

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