Italiano y español.
Estudios de traducción, lingüística contrastiva y didáctica
Summary
Los trabajos reunidos son una muestra del buen hacer de un numeroso grupo de especialistas en traducción, lingüística contrastiva e didáctica del italiano, tanto españoles como italianos, como de otras nacionalidades, y tanto de estudiosos ya consagrados como de jóvenes italianistas.
Excerpt
Table Of Contents
- Cover
- Título
- Copyright
- Presentación
- Prefacio
- Sobre el editores
- Sobre el libro
- Esta edición en formato eBook puede ser citada
- Índice
- Lista de autores
- VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ IN INTERPRETAZIONE: TRA OGGETTIVITÀ E SOGGETTIVITÀ
- Sección 1. Lingüística italiana
- L’ITALIANO FIORENTINO DEI GIOVANI: UN APPROCCIO SOCIOLINGUISTICO
- IL NUOVO VOCABOLARIO DI BASE DELLA LINGUA ITALIANA (NVDB): CHE COSA È CAMBIATO NEL VOCABOLARIO FONDAMENTALE
- Sección 2. Traducción
- TRADUCCIONES, ADAPTACIONES E IMITACIONES DE POEMAS CABALLERESCOS ITALIANOS DEL CICLO ORLANDIANO IMPRESAS EN ESPAÑA EN EL SIGLO XVI
- LA PEREGRINACIÓN AL MANICOMIO EN “LA TIERRA SANTA” DE ALDA MERINI: ANÁLISIS TRADUCTOLÓGICO
- I COMMENTARII DI LORENZO GHIBERTI (1378–1455): TRADUZIONE, STORIA E TEORIA DELL’ARTE
- LA LINGUA DI VERGA: TRA CODICE COMUNICATIVO E MODELLO LETTERARIO
- LA FORTUNA DI JUAN MAYORGA IN ITALIANO: IL CASO DI ANIMALI NOTTURNI
- EUTANASIA, TEATRO Y TRADUCCIÓN: OCEAN TERMINAL, DE PIERGIORGIO WELBY
- TRATAMIENTO DE LAS LOCUCIONES VERBALES EN LAS TRADUCCIONES AL ITALIANO DE CINCO HORAS CON MARIO
- LETTURA CRITICA E TRADUZIONE. IL CASO DELLA NOVELLA LA ROBA DI GIOVANNI VERGA
- LE “VOCI DI DENTRO”: TRADURRE DE FILIPPO IN SPAGNOLO
- PRAGMÁTICA Y TRADUCCIÓN EN CINCO HORAS CON MARIO, DE MIGUEL DELIBES
- TRADUZIONE ETICA. UN CASO PARTICOLARE: L’ITALIANO POETICO DI MONTALE AL BULGARO.
- TRADUCCIÓN Y RETRADUCCIÓN AL ITALIANO DE LOS MARES DEL SUR. ANÁLISIS CONTRASTIVO DE LA TRASLACIÓN DE LOS REFERENTES CULTURALES PERTENECIENTES AL PATRIMONIO CULTURAL
- LA TRADUCCIÓN AL ESPAÑOL DE LIBRETOS DE ÓPERA BELCANTÍSTICOS ITALIANOS: EL CASO DE LAS EDICIONES DEL TEATRO DE LA MAESTRANZA DE SEVILLA
- LA TRADUCCIÓN GASTRONÓMICA: UN ESTUDIO SOBRE LOS PROBLEMAS DE TRADUCCIÓN EN LAS RECETAS
- AL TEMPO DE’ TEMPI: METAMORFOSI NARRATIVE DELLE FIABE TRA IL DIALETTO DI GIUSEPPE PITRÈ E L’ITALIANO DI EMMA PERODI
- GÓNGORA BAROCCO? IL FILTRO GENERAZIONALE TRA LORCA (CRITICO) E UNGARETTI (CRITICO-TRADUTTORE)
- LA TRADUCCIÓN DE LA POESÍA DE DANTE
- LA TRADUCCIÓN AL ESPAÑOL DE DIEGO FABBRI. ESTUDIO DE CASO
- NOTAS SOBRE LA TRADUCCIÓN AL ESPAÑOL DE LA RAGAZZA CARLA DE ELIO PAGLIARANI
- Sección 3. Lingüística contrastiva
- LA TRADUZIONE DEI VERBI DEVERBALI ITALIANI IN SPAGNOLO. ANALISI DI UN CORPUS PARALLELO DI PROSA LETTERARIA CONTEMPORANEA.
- EL PARTICIPIO DE PASADO REGULAR COMO SUSTANTIVO EN ESPAÑOL, Y LOS ASPECTOS CONTRASTIVOS MÁS SIGNIFICATIVOS EN SU TRADUCCIÓN AL ITALIANO
- TEMPO E ASPETTO IN ITALIANO E IN GRECO: IL SISTEMA VERBALE ITALIANO E GRECO A CONFRONTO
- L’USO DELLE PERIFRASI ASPETTUALI E MODALI
- ACERCA DE LA TRADUCCIÓN AL ESPAÑOL DE LOS OPERADORES ARGUMENTATIVOS ITALIANOS INFATTI/DIFATTI MEDIANTE OBRAS LEXICOGRÁFICAS MONOLINGÜES Y BILINGÜES EN SINCRONÍA Y DIACRONÍA Y SU APARICIÓN EN LA PROSA ACTUAL TRADUCIDA AL ESPAÑOL.
- Sección 4. Didáctica
- IL RAPPORTO STARE + GERUNDIO/ESTAR + GERUNDIO NELLA DIDATTICA DELL’ITALIANO PER ISPANOFONI: UNA QUESTIONE DI CONTRASTIVITÀ.
- L’APPRENDIMENTO MOBILE OLTRE LA CLASSE DI ITALIANO LS: ATTEGGIAMENTI E PUNTI DI VISTA DEGLI APPRENDENTI A CONFRONTO
- LENGUA REAL VS LENGUA LITERARIA: EL TEXTO EN UNA CLASE DE ITALIANO LS. EL TRABAJO CON FICHAS
- PROSODIA E ACQUISIZIONE DEL MARCATORE DISCORSIVO MA IN ITALIANO L2
- UNA STRATEGIA DIDATTICA PER INDIVIDUARE, FIN DAI PRIMI CONTATTI, GLI APPRENDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’ APPRENDIMENTO NELLE CLASSI LINGUISTICHE DELL’ITALIANO COME LS
- APPROCCIO ORIENTATO ALL’AZIONE E GESTIONE DELL’INTERAZIONE IN CLASSE PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA INTERAZIONALE.
- GLI STEREOTIPI NEI MANUALI DI LINGUA E CULTURA ITALIANA: COME CONVERTIRLI IN RISORSA PER L’APPRENDIMENTO?
- LA DIDATTIZZAZIONE DEL TESTO LETTERARIO
- IL DOPPIO RACCONTO: PRATICHE DI CONSAPEVOLEZZA INTERCULTURALE
- I DISPOSITIVI MOBILI E I RISPONDITORI PER L’APPRENDIMENTO
- IL CENTRO APLA: UN PROGETTO PER L’INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO LINGUISTICO AUTONOMO
- Lista de figuras
- Lista de tablas
- Obras publicadas en la colección
Rosa María Rodríguez Abella
Università degli Studi di Verona
Andrea Artusi
Universitat de València
Maria Vittoria Ambrosini
Universitat Autònoma de Barcelona
Carmelo Averna
Universidad de Sevilla
Lorenzo Bartoli
Universidad Autónoma de Madrid
Marilisa Birello
Universitat Autònoma de Barcelona
Rosaria Bottari
I.S. "G. Minutoli" di Messina
Juan Carlos De Miguel Y Canuto
Universitat de València
Giovanni Caprara
Universidad de Málaga
Athanasia Drakouli
U. degli Studi di Creta
Roberta Ferroni
Universidade de São Paulo
Marzia Grasso
Universidad de Sevilla - Universidad Pablo de Olavide
Maria Carreras i Goicoechea
Università di Catania
Irene Alacreu Gómez
Universidad Complutense de Madrid
Domenico Daniele Lapedota
SSML Nelson Mandela (Italia)
domenico.lapedota@ssmlnelsonmandela.it
Attilio Manzi
Universidad de Sevilla
Sofia Mamidaki
U. degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Giorgia Marangon
Università di Córdoba
Víctor Anguita Martínez
Universidad de Málaga
victoranguitamartinez@gmail.com
Francisco José Rodríguez Mesa
Universidad de Córdoba
francisco.rodriguez.mesa@uco.es
Georgia Milioni
Università Nazionale e Kapodistriaca di Atene
José Francisco Medina Montero
Università di Trieste
Anna Nencioni
Universidad de Salamanca
Juan Varela-Portas de Orduña
Universidad Complutense de Madrid
Rocío Vigara Álvarez de Perea
Universidad de Málaga y Università di Bologna
Elitza Popova
Universidad de Barcelona
Cesáreo Calvo Rigual
Universitat de València – IULMA
Lupe Romero
Universidad Autónoma de Barcelona
Fabiana Rosi
Università di Salerno
Fabrizio Ruggeri
Universidad Complutense de Madrid
Mariachiara Russo
Università di Bologna
Helena Aguilà Ruzola
Universitat Autònoma de Barcelona
Marina Sanfilippo
Universidad Nacional de Educación a Distancia
Monica Savoca
Università di Catania
Antonia Mele Scorcia
Euskaditalia, Centro di Lingua e Cultura Italiana
Maria Anna Di Stefano
Universidad Complutense de Madrid
Luis Luque Toro
Università Ca’ Foscari di Venezia
Leonarda Trapassi
Universidad de Sevilla
Giuseppe Trovato
Università Ca’ Foscari Venezia
Nuria Pérez Vicente
Università di Macerata
Leonardo Vilei
Universidad Complutense de Madrid
Mariachiara Russo
VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ IN INTERPRETAZIONE:
TRA OGGETTIVITÀ E SOGGETTIVITÀ
Introduzione
La capacità di interpretare il discorso di una persona comporta numerose competenze e abilità cognitive tra cui la conoscenza dei codici linguistici, l’inferenza, l’attivazione di conoscenze condivise e di schemi concettuali presenti nella memoria. Ciò avviene sia che si tratti di interpretare, e quindi di comprendere, una persona di cui si condivide il codice linguistico sia che, come nel caso dell’interprete professionista, si debba interpretare tra due codici diversi. In questo caso, entrano in gioco anche altre competenze poiché l’interprete riceve, ma anche trasmette, l’intenzione comunicativa di un parlante espressa con mezzi sia verbali che non verbali. Ciò richiede capacità di analisi, memorizzazione e riproduzione veloce e fedele del significato originale (Gile 1988, 1997), sua anticipazione (Chernov 1994), sdoppiamento dell’attenzione per poter ascoltare e parlare allo stesso tempo, nel caso dell’interpretazione simultanea, oppure per organizzare le informazioni stoccandole in memoria e su un supporto cartaceo, nel caso dell’interpretazione consecutiva (Allioni 1997) e, infine, conoscenza metalinguistica esplicita, ovvero la capacità di stabilire consapevolmente equivalenze tra elementi di due codici linguistici attivati contemporaneamente (Paradis 1994).
Naturalmente queste specifiche abilità vengono sviluppate nel tempo con il supporto di un’adeguata formazione, ma non di meno risulta particolarmente complesso il compito perché il suo buon esito dipende anche da fattori esterni su cui l’interprete non ha controllo quali, ad esempio, la pronuncia e la velocità di eloquio dell’oratore, la qualità dell’audio, la densità informativa, la modalità di presentazione del testo (ovvero che venga letto, improvvisato o una combinazione delle due).
Si comprende, dunque, come la valutazione della prestazione di un interprete non possa non tener conto delle condizioni in cui viene effettuata, il che rende ulteriormente articolato il compito del valutatore, già di per sé impegnato a distinguere tra fattori oggettivi e soggettivi che determinano il giudizio. In questo saggio verranno toccate diverse dimensioni della valutazione, partendo da una prima distinzione tra prestazione ideale e prestazione possibile, a cui farà seguito ←19 | 20→un breve excursus dei principali contributi sulla valutazione della qualità della prestazione dell’interprete per assicurare l’oggettività di giudizio. Il concetto di qualità verrà successivamente considerato oltre il testo prodotto dall’interprete e alla luce delle caratteristiche e aspettative degli utenti. Verrà poi approfondito un altro fattore esterno al testo che ne determina la qualità, ovvero la coppia di lingue di lavoro, illustrando le specificità dell’interpretazione del binomio spagnolo-italiano. Infine, verranno descritti due esempi di oggettività e soggettività nella valutazione dell’interpretazione.
1. Prestazione ideale e prestazione possibile
Se si valuta la qualità di un servizio, di un bene o di un prodotto, la prospettiva cambia a seconda di chi ne usufruisce: l’utente, infatti, giudica in che misura viene soddisfatto il suo bisogno, ma anche in che misura corrisponde alla sua rappresentazione di caratteristiche ideali. Nel caso dell’interpretazione, si tratta di soddisfare bisogni comunicativi per un “cliente” in un contesto professionale, ad esempio un delegato in un’assemblea multilingue che deve interagire con altri delegati, oppure di soddisfare bisogni pedagogici se chi valuta è un docente di interpretazione che deve verificare il raggiungimento di determinati obiettivi formativi in un contesto didattico. In entrambi i casi, chi valuta nutre delle aspettative di qualità, ma è soprattutto nel secondo caso che la valutazione attinge anche a criteri e norme condivise, come vedremo in seguito (§ 2).
La ricerca sulla qualità in interpretazione ha seguito diversi filoni. Straniero Sergio così la sintetizzava nel 2003:
La ricerca sulla qualità in interpretazione simultanea sembra polarizzata, se non paralizzata, nelle due direzioni seguenti:
1) Studi speculativi che indicano come un testo ‘può’, ‘deve’ o ‘avrebbe dovuto essere tradotto’
2) Studi sperimentali o case-study che analizzano prestazioni individuali alla luce di criteri qualitativi prestabiliti.
Come vedremo (§ 3), un’altra proficua linea di ricerca sulla qualità si incentra sulla valutazione degli utenti del servizio di interpretazione tramite questionari.
Nella prima linea di ricerca menzionata da Straniero Sergio, di stampo normativo, prevale un concetto di interpretazione ideale che non tiene sufficientemente conto delle condizioni in cui l’atto interpretativo effettivamente si realizza. Il secondo, di impronta analitico-descrittiva, comprende studi ancora incentrati sul testo prodotto dall’interprete, che viene valutato alla luce di criteri linguistici, paralinguistici, semantici e pragmatici.
←20 | 21→Quest’ultima prospettiva, prevalentemente aneddotica, è oggi arricchita da un nuovo approccio allo studio dell’interpretazione basato su corpora: studi osservazionali quantitativi e qualitativi condotti su una vasta quantità di discorsi originali e interpretati consentono di formulare e testare ipotesi e giungere a conclusioni significative di tendenze generali, estrapolabili anche ad altri contesti valutativi. Tali studi condotti su corpora di prestazioni realizzate in reali condizioni lavorative contribuiscono ad introdurre nella valutazione anche il peso dei fattori contestuali, quindi di considerare anche positivamente una interpretazione incompleta se le condizioni non permettevano di fare altrimenti (per la velocità di eloquio dell’oratore, ad esempio). Si può parlare quindi di una interpretazione “possibile” (date le condizioni) e non necessariamente “ideale”. In particolare, hanno contributo a questo sviluppo gli studi di Straniero Sergio che ha raccolto il maggiore corpus di interpretazioni televisive, in particolare tratte dalla Formula 1 (2003) e dai talk show (2007), ma anche quelli basati su corpora tratti sia dalle sedute del Parlamento europeo (che sono oggi anche disponibili on-line), quali l’European Parliament Interpreting Corpus, EPIC1 (Monti et al. 2005, Russo et al. 2012) e quelli che si sono ispirati ad EPIC (Russo 2019) o corpora di interpretazione tratti da altri contesti (se ne possono trovare esempi significativi in Russo et al. 2018).
2. Misurazione della qualità: criteri e norme
2.1 I criteri
La misurazione della qualità in interpretazione ha subìto una significativa evoluzione nel corso del tempo. All’inizio sono stati considerati solo gli aspetti linguistici della produzione verbale dell’interprete, e solo successivamente si è tenuto conto anche degli aspetti cognitivi, pragmatici e contestuali che la condizionano, nonché della dimensione prosodica che influenza la valutazione.
Il primo importante studio sulla valutazione della qualità è stato condotto da Barik (1975/2002) “Simultaneous interpretation: qualitative and linguistic data” che ha analizzato le prestazioni di sei soggetti: due interpreti professionisti, due ←21 | 22→studenti di interpretazione e due bilingui senza esperienza di interpretazione. Ha confrontato le trascrizioni del loro testo d’arrivo rispetto al testo di partenza e ha constatato l’occorrenza di quattro categorie di fenomeni: omissioni, aggiunte, sostituzioni ed errori. Il limite di questo approccio è il non aver tenuto conto della dimensione prosodica e strategica della performance dell’interprete, infatti ciò che potrebbe venire considerata un’omissione semantica potrebbe essere stata espressa tramite l’intonazione o una condensazione del significato. Nonostante l’incompletezza dell’approccio, dal punto di vista della nomenclatura, però, le categorie d’analisi proposte da Barik vengono ancora da molti applicate.
Il “Modello degli sforzi” elaborato da Gile (1988, 1997) colloca l’analisi degli errori in interpretazione per la prima volta in una dimensione cognitiva. Un interprete compie contemporaneamente degli sforzi in concorrenza fra loro per le risorse mentali disponibili: analisi, memorizzazione, produzione e coordinamento. L’interprete ascolta e analizza il discorso in arrivo, lo memorizza nella memoria di lavoro per il tempo necessario e rievoca dalla memoria a lungo termine gli equivalenti che deve produrre in lingua d’arrivo. Dal momento che si tratta di sforzi concomitanti e non sequenziali, deve coordinarli spostando l’attenzione ove richiesto. Il modello di Gile è valutativo e diagnostico al tempo stesso: l’errore può essere dovuto a un maggiore sforzo a scapito degli altri due compiti (o sforzi) cognitivi. Ad esempio, se deve destinare maggiore attenzione (sforzo) a comprendere il discorso dell’oratore a causa di un accento peculiare, riuscirà a destinare minori risorse per memorizzarlo e riprodurlo. Per l’interprete in formazione è più importante valutare la qualità del processo, mentre per l’interprete professionista la qualità del prodotto.
Un successivo contributo alla valutazione della qualità in interpretazione concepita come servizio è stato avanzato da Viezzi (1999) “Aspetti della qualità nell’interpretazione” che contempla quattro categorie generali: equivalenza, accuratezza, adeguatezza, fruibilità. L’equivalenza sottintende un’equivalenza di valore tra il testo di arrivo e quello di partenza, per accuratezza si intende fedeltà semantica e di registro al testo di partenza, per adeguatezza si intende utilizzo di mezzi espressivi che tengono conto sia del pubblico che del contesto comunicativo e, infine, per fruibilità si intende un discorso d’arrivo che non richieda un eccessivo sforzo di rielaborazione da parte dell’utente per essere compreso.
La dimensione paralinguistica come fattore di percezione della qualità della produzione verbale dell’interprete è stata introdotta da Collados Aís (1998/2002) “Quality assessment in simultaneous interpreting: the importance of nonverbal communication”. Nei suoi studi sperimentali, l’autrice ha dimostrato come aspetti legati alla forma (intonazione, fluenza, accento) condizionino fortemente il giudizio degli utenti sulla qualità del contenuto (fedeltà, accuratezza).
←22 | 23→Successivamente, una scala di valutazione sufficientemente analitica che tiene conto, cioè, della molteplicità dei criteri necessari è stata proposta da Kalina (2002) (Tab. 1):
Tab. 1: Criteri proposti da Kalina (2002), traduzione mia
Contenuto semantico |
Prestazione linguistica |
Presentazione |
Fedeltà |
Correttezza grammaticale |
Qualità della voce |
Coerenza logica |
Aderenza alle norme della lingua d’arrivo |
Articolazione |
Completezza |
Comprensibilità |
Abilità oratoria |
Accuratezza |
Adeguatezza stilistica |
Autocontrollo |
Assenza di ambiguità |
Adeguatezza terminologica |
Simultaneità |
Chiarezza |
Prosodia |
Dominio della tecnica |
Affidabilità |
Assenza di disfluenze |
Condotta |
Il tema della qualità in interpretazione continua ad essere al centro della riflessione di docenti e studiosi di interpretazione per la sua duplice valenza didattica e professionale. Ad oggi, per quanto mi è dato sapere, solo tre conferenze sono state dedicate esclusivamente a questo tema in modo vasto ed esaustivo. Tutte hanno avuto luogo in Spagna: First and Second International Conference on Interpreting Quality (ICIQ1 e ICIQ2) svoltesi ad Almuñecar nel 2001 (Collados Aís et. al., 2003) e nel 2011 rispettivamente (Barranco Droegue et al., 2013), e la Third International Conference on Interpreting Quality (ICIQ3) svoltasi a Granada nel 2017 (Barranco-Droegue, Rafael, 2019).
Infine, uno studio recente svolto da Bua (2015) per la sua tesi di laurea magistrale ha preso in esame 146 articoli sulla qualità in interpretazione pubblicati tra il 2004 e il 2014 e suddivisi in prospettiva professionale (41%), prospettiva accademica (32%) e prospettiva didattica (27%). Dopo un approfondito esame della molteplicità di approcci, Bua giunge alla conclusione che l’unico consenso raggiunto al riguardo sembra essere che “dipende…”, implicando cioè che la qualità in interpretazione alla fine va studiata “sul campo” prendendo in considerazione quante più variabili situazionali e contestuali possibili.
2.2 Le norme
Oltre ai criteri sopra esposti, la prestazione dell’interprete viene valutata anche alla luce di norme deontologiche e criteri miranti a certificare la professionalità dell’interprete in diversi ambiti di attività. Una delle prime norme ad affermarsi ←23 | 24→nel mondo dell’interpretazione è quella dell’interprete come “onesto portavoce”, capace cioè di rendere il messaggio in modo completo e senza essere influenzato dalle proprie idee e dai propri modi di esprimersi: “re-express the original speaker’s ideas and the manner of expressing them as accurately as possible and without significant omissions” (Harris, 1990: 118). Questa norma pone l’accento sull’accuratezza e la fedeltà del messaggio che indubbiamente costituisce una priorità, tuttavia, l’interprete si trova spesso anche davanti alla scelta di quali mezzi linguistici utilizzare, e, quindi, deve tener conto di due tipologie di norme pragmatiche: norme iniziali e norme operative (Schjoldager 1995/2002, sulla scorta delle initial and operational norms proposte per la traduzione da Toury nel 1980). Le norme iniziali riguardano l’opzione di seguire la norma dell’accuratezza (fedeltà al testo di partenza) oppure dell’adeguatezza (fedeltà al pubblico d’arrivo), mentre le norme operative si riferiscono alle espressioni linguistiche effettivamente impiegate.
I codici deontologici delle associazioni professionali forniscono un’altra serie di norme in base alle quali valutare la prestazione dell’interprete; tra queste si ricordano, in particolare, la fedeltà, l’imparzialità, la neutralità e la confidenzialità. Infine, anche gli standard e le certificazioni professionali sono volti a fornire dei criteri oggettivi per assicurare la qualità in interpretazione; tra questi si annoverano la norma ISO 13611/2014 – Linee guida per l’interpretazione di comunità, la norma UNI 11591/2015 – Requisiti per attività professionale del traduttore e dell’interprete – professioni non regolamentate, e la norma ISO 20228/2019 – Interpreting services, Legal interpreting, Requirements.
3. Qualità: oltre il testo prodotto dall’interprete e percezione degli Utenti.
Oltre agli aspetti linguistici, paralinguistici, pragmatici e normativi della valutazione dell’interpretazione, vi è una serie di fattori che hanno un effetto sulla qualità della prestazione dell’interprete. Kalina (2002) identifica quattro principali fattori determinanti: condizioni che precedono e sono preliminari alla prestazione dell’interprete (pre-process prerequisites), condizioni esterne e circostanziali al processo (peri-process prerequisites), condizioni interne al processo (in-process prerequisites) e condizioni che fanno seguito al processo (post-process prerequisites).
Le condizioni preliminari sono:
Abilità e competenze dell’interprete
specifiche del contratto
Definizione dei compiti
Preparazione
Le condizioni circostanziali sono:
Numero dei partecipanti
Lingue di lavoro
Impianto tecnico
Posizione della cabina
Composizione e competenza dell’équipe
Orario di lavoro e durata dell’evento
Combinazioni linguistiche
Quantità/qualità del relais
Disponibilità di documentazione
Informazione sul programma dei lavori
Le condizioni interne al processo sono:
Conoscenze, presupposti e implicature
Condizioni di presentazione del testo di partenza
Requisiti della lingua d’arrivo
Competenza interazionale
Le condizioni successive al processo sono:
Ripasso della terminologia
Documentazione
Controllo della qualità (ascolto della propria prestazione registrata durante l’evento)
Formazione continua
Specializzazione
Aggiornamento sulle nuove tecnologie
Come si può notare, la valutazione di un interprete professionista dovrebbe tener conto di tutti questi fattori, ma, naturalmente, chi usufruisce dell’interpretazione in una conferenza o in altro contesto comunicativo difficilmente può rendersi conto di tutta la complessità. Nel corso degli anni, numerosi questionari sulla qualità in interpretazione si sono concentrati su due principali dimensioni: le aspettative sulla qualità del servizio di interpretazione e la valutazione della qualità del servizio ricevuto.
Dalle indagini si evince che le aspettative e le percezioni variano ampiamente a seconda della tipologia dell’utente, come pure la gerarchia dei criteri. Tra la grandissima quantità di indagini sulla qualità pubblicate, ricordiamo i seguenti studi che si distinguono per la varietà di popolazioni intervistate: Bühler (1986) ha ←25 | 26→intervistato interpreti, Kurz (1993/2002) ingegneri, medici e delegati del Consiglio d’Europa, Kurz e Pöchhacker (1995) professionisti televisivi, Chiaro e Nocella (2004) interpreti via web e Russo (2005) pubblico di festival cinematografici.
Un esempio della diversità di giudizio per gli stessi criteri a seconda della tipologia di utente si può osservare nello studio di Kurz e Pöchhacker (1995: 352) che mette a confronto i risultati delle risposte fornite da professionisti della televisione e partecipanti a conferenze (Tab. 2):
Tab. 2: Classifica comparativa dei criteri di qualità, traduzione mia
Criterio |
Professionisti della televisione (n = 9) |
Partecipanti a conferenze (n = 124) |
Accento nativo |
2.84 (6) |
2.37 (8) |
Voce piacevole |
3.47 (3) |
2.6 (6) |
Scorrevolezza |
3.32 (4) |
3.1 (5) |
Coesione logica |
3.68 (2) |
3.46 (2) |
Fedeltà semantica |
3.84 (1) |
3.69 (1) |
Completezza dell’interpretazione |
2.53 (8) |
3.2 (4) |
Correttezza grammaticale |
2.79 (7) |
2.6 (6) |
Corretto uso della terminologia |
Details
- Pages
- 588
- Publication Year
- 2020
- ISBN (PDF)
- 9783631816189
- ISBN (ePUB)
- 9783631816196
- ISBN (MOBI)
- 9783631816202
- ISBN (Hardcover)
- 9783631790564
- DOI
- 10.3726/b16703
- Language
- Spanish; Castilian
- Publication date
- 2020 (May)
- Keywords
- Lengua italiana Traducción Lingüística contrastiva Didáctica del italiano Literatura italiana
- Published
- Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2020. 588 p., 37 il. blanco/negro, 84 tablas