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Il discorso sulle migrazioni / Der Migrationsdiskurs

Approcci linguistici, comparativi e interdisciplinari / Sprachwissenschaftliche, vergleichende und interdisziplinäre Perspektiven

von Daniela Pietrini (Band-Herausgeber:in)
©2020 Sammelband 402 Seiten

Zusammenfassung

Sempre presenti nella storia dell’umanità, le migrazioni sono divenute negli ultimi anni un tema centrale della politica e della cultura europee. Attraverso i contributi di studiosi di paesi e discipline differenti, il volume indaga su come sia costruita linguisticamente la recente discussione pubblica sulla migrazione, analizzando il lessico, l’argomentazione, il discorso sui migranti nella politica e nella legislazione, nei giornali, nei social media, nel cinema. Il focus è sulla situazione italiana e tedesca, ma vi sono anche studi su altri paesi (Francia, Regno Unito, Romania, Spagna) e ricerche comparative.       
Seit jeher sind Migrationsbewegungen Teil der Menschheitsgeschichte. Doch erst in den letzten Jahren sind sie ein zentrales Thema der europäischen Kultur und Politik geworden. Mit Beiträgen von Wissenschaftlern unterschiedlicher Provenienz und Fachrichtung geht der vorliegende Band der Frage nach, wie die neueste öffentliche Diskussion über die Migration sprachlich konstruiert wird. Untersucht werden dafür der Wortschatz, die Argumentation und der Diskurs über die Migranten in Politik und Gesetzgebung sowie in der Presse, in den Social media und im Film. Im Zentrum stehen Italien und Deutschland, doch es gibt auch Studien zu anderen Ländern (Frankreich, Großbritannien, Rumänien, Spanien) und vergleichende Forschung.

Inhaltsverzeichnis

  • Cover
  • Titel
  • Copyright
  • Autorenangaben
  • Über das Buch
  • Zitierfähigkeit des eBooks
  • Indice/Table of contents
  • Introduzione
  • 1. Il progetto
  • 2. Lingua, discorso e migrazioni
  • 3. Le migrazioni attuali nei saggi di questo volume
  • Bibliografia
  • Stereotipi e controstereotipi nella percezione e rappresentazione social(e) dei fenomeni migratori
  • 1. I nomi della “migritudine”
  • 2. Indiani di casa nostra e immigrati a casa loro
  • 3. Stereotipi, controstereotipi e terre di mezzo
  • Bibliografia
  • Parte prima: Il discorso istituzionale e giuridico / First Part: Institutional and Legal Discourse
  • La terminologia della migrazione nelle istituzioni europee. Tendenze e occorrenze dal 1950 al 2016
  • 1. Terminologia della migrazione dal 1950 al 2016: migrante, rifugiato o richiedente asilo?
  • 1.1 Strumenti terminologici: i glossari ufficiali di European Migration Network
  • 1.2 IATE: la banca dati terminologica europea
  • 1.3 Termini in contesti specializzati
  • 2. L’analisi dei corpora
  • 2.1 Risultati: i Glossari UE EMN
  • 2.1.1 Discussione dei dati
  • 2.2 Risultati nel corpus EUR-LEX EN 2016
  • 3. Conclusione
  • Bibliografia
  • Lavoro, cittadinanza, diritti: l’immigrazione nel discorso giuridico italiano1
  • 1. Premessa
  • 2. Il corpus
  • 3.   Un primo sguardo storico
  • 4. “Problemi” antichi e nuovi
  • 5. Stranieri ed extracomunitari
  • 6. Il lessico “di corredo”
  • 7. Uno sguardo “contrastivo”
  • 8 Conclusioni
  • Bibliografia
  • Migrante e legislazione penale: la dialettica ʻamico/nemico’
  • 1. L’immigrazione nel linguaggio giuridico e sociale
  • 2. Immigrazione e diritto penale del “nemico”
  • 3. Reato di immigrazione clandestina e principio di offensività
  • 4. Il profilo dell’ineffettività della sanzione
  • 5. Il tentativo fallito di depenalizzazione del reato
  • 6. La conferma della tendenza securitaria negli ultimi decreti sicurezza
  • 7. Quali rimedi per una corretta gestione “penale” dei flussi migratori?
  • Bibliografia
  • Migrationsgesetzgebung und ihre Semantik: Zur Divergenz zwischen offenen Botschaften und verborgenen Wirkungen
  • 1. Erste positive Reaktionen zu Beginn der Flüchtlingskrise
  • 2. Der Stimmungsumschwung und der Übergang zu „Grenz-Debatten“
  • 3. Der Streit über Belastungsgrenzen und Lastenverteilung
  • 4. Gesetzgeberische Aktivitäten im Schatten der kritischen öffentlichen Debatte
  • Bibliographie
  • Il lessico dell’immigrazione nella legislazione spagnola
  • 1. Il percorso del legislatore1
  • 2. L’evoluzione del lessico
  • 3. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Il fenomeno migratorio attraverso la lessicografia: cambiamenti nei vocabolari dell’uso
  • 1. Premessa
  • 2. Hot spot
  • 3. Rimpatrio
  • 4. Ondata
  • 5. Accoglienza e assimilazione
  • 6. Dagli esempi alla realtà
  • 7. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Il discorso sulle migrazioni nei media italiani: approcci quantitativi, qualitativi e multimodali
  • 1. Introduzione
  • 2. Metodi e corpus
  • 2.1 Metodi
  • 2.2 Corpus
  • 3. Analisi
  • 3.1 Strategie referenziali e predicazionali
  • 3.2 Transitività e processi verbali
  • 4 Conclusioni
  • Bibliografia
  • Un confronto tra il discorso della stampa quotidiana e quello delle interazioni in Twitter sul tema delle migrazioni
  • 1. Introduzione: la rilevanza del discorso sulle migrazioni nei media
  • 1.2 L’evoluzione del discorso sulle migrazioni nella stampa
  • 2. Dati e metodo
  • 3. Il discorso sulle migrazioni nella stampa tra il 2016 e il giugno 2019
  • 4. Il discorso sulle migrazioni in Twitter nel periodo marzo-giugno 2019
  • 4.1 Il discorso sui migranti in Twitter e l’hate speech
  • 5. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Analisi del modo di costruire l’immagine del migrante in Twitter a cavallo delle elezioni europee del maggio 2019
  • 1. Introduzione
  • 2. Osservazioni quantitative e qualitative
  • 2.1 C1
  • 2.2 C2
  • 3. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Sicurezza, migranti e porti chiusi nei titoli della stampa quotidiana italiana online (19 maggio-28 luglio 2019)
  • 1. Introduzione
  • 2. Media e migrazione dalle ricerche degli ultimi anni (2008–2012)
  • 3. Carta di Roma e tendenze in atto
  • 4. Il corpus
  • 5. Analisi dei dati
  • 5.1 Migranti
  • 5.2 Sicurezza
  • 5.3 Porti chiusi
  • 5. Considerazioni conclusive
  • Bibliografia
  • Il rapporto tra immigrazione e sicurezza nel discorso politico-istituzionale in Italia
  • 1. Immigrazione e linguistica
  • 2. Le leggi
  • 2.1. Decreto Minniti – Disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale
  • 2.2. Decreto sicurezza – Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata
  • 3. Ipotesi iniziali
  • 4. Metodo
  • 5. Analisi
  • 5.1 Livello referenziale
  • 5.2 Livello predicativo
  • 5.3 Argomentazione, topoi
  • 5.4 Framing, prospettivizzazione
  • 5.4.1 Metafore
  • Carico, peso
  • Invasione (e immigrazione come operazione voluta da altri)
  • Difesa / lotta
  • 5.4.2 Deissi
  • 5.5 Mitigazione e intensificazione
  • 6. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Parte terza: In Europa / Third Part: In Europe
  • Discorsi sulle migrazioni in Italia e Spagna: un’analisi comparativa
  • 1. Introduzione
  • 2. Elementi dell’analisi del discorso politico e presupposti della configurazione del discorso
  • 2.1 Alcuni spunti sull’analisi del discorso nell’ambito politico
  • 2.2 Dati di percezione come presupposti delle configurazioni discorsive in Italia e Spagna
  • 3. I discorsi sulle migrazioni in Italia
  • 3.1 La destra: Lega Nord e Matteo Salvini
  • 3.2 Il discorso del Partito Democratico (PD)
  • 3.3 Il contro-discorso del gruppo Editoriale L’Espresso
  • 4. Un caso differente: il discorso sulle migrazioni in Spagna
  • 4.1 La sinistra (radicale e moderata) sulle migrazioni
  • 4.2 La destra e l’estrema destra
  • 5. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Schlagwörter des Migrationsdiskurses im intralingualen und interlingualen Diskursvergleich1
  • 1. Einleitung
  • 2. Wirtschaftsmigrant*, Wirtschaftsflüchtling*, migrant* economic*
  • 3. Gutmensch*, buonist*
  • 4. Fazit und Ausblick
  • Bibliographie
  • L’attenuazione nel discorso politico e specialistico sulla migrazione. Il caso delle tavole rotonde
  • 1. Introduzione
  • 2. Quadro teorico
  • 3. Descrizione del corpus e metodologia
  • 4. Attenuatori con salienza debole
  • 4.1. Commenti metalinguistici
  • 4.2. Tic verbali
  • 4.3. Arrotondanti di numeri alti e percentuali
  • 5. Attenuatori con salienza alta
  • 5.1. Arrotondanti ironici
  • 5.2. Adattatori categoriali
  • 5.3. Adattatori di grado
  • 5.4. Attenuatori della plausibilità
  • 5.5. Attenuatori dell’attribuzione
  • 6. Falsi attenuatori
  • 7. Conclusioni
  • Bibliografia
  • Lo sguardo francese su Lampedusa
  • 1. Le migrazioni a Lampedusa1
  • 2. Il corpus
  • 3. I migranti
  • 4. Barche e scafisti
  • 5. Lampedusa
  • Bibliografia
  • Vergleichende Perspektiven auf diskurslinguistische Fachkulturen am Beispiel der Migrationsthematik in Frankreich und England
  • 1. Einleitung
  • 2. Diskurs – Sprache – Wissen
  • 3.   Diskurse, Korpora und Analyse
  • 4. Das Heidelberger Populismus-Korpus und CQP-Web
  • 5 Französisches Subkorpus sowie adversative und konzessive Konnektoren im Französischen
  • 6. Eruierung agonaler Zentren im französischen Subkorpus
  • 7. Polyphonie
  • 8. Polyphonie durch Konzession
  • 9. Subkorpora im Corpus UK
  • 10. Agonale Zentren im Corpus UK
  • 11. Keywordlisten der Korpora migra_neg und migra_pos
  • 12. Qualitative Überprüfung der erarbeiteten These
  • 13. Fazit: Kritik und Deskription
  • Bibliographie
  • Parte quarta: Approcci interdisciplinari / Fourth Part: Interdisciplinary Approaches
  • Identità culturale e migrazione
  • 1. Premesse e problemi logici e concettuali
  • 2. Possibili criteri di nazionalità e loro difficoltà
  • 3. La separazione tra amico e nemico
  • 4. Il mito della comunità
  • 5. Dove nasce la comunità civile e tra chi?
  • 6. L’identità culturale
  • 7. Come preservare quale identità e se c’è un diritto all’identità culturale
  • Bibliografia
  • Xenophobie intellektuell. Ausländerfeindschaft als geistiges Bedürfnis einer kulturellen Elite
  • 1.
  • 2.
  • 3.
  • 4.
  • Bibliographie
  • Come il linguaggio cinematografico (non soltanto italiano) si rinnova (e si fa plurilingue) parlando di migrazioni
  • 1. Ouverture: la realtà, le ideologie e le innovazioni tecnologiche
  • 2. Repertori e profilo storico
  • 3. Casi esemplari, tipologia e rilievi linguistici
  • 3.1. La prima svolta: Placido e Amelio
  • 3.2. La seconda svolta: il documentario (e dintorni) e l’autorappresentazione
  • 3.3. Un altro linguaggio, un’altra svolta: la musica
  • 3.4. La nuova commedia italiana
  • 3.5. Altri sguardi e temi topici del cinema migrante
  • 4. Conclusioni: un grande rinnovamento linguistico
  • Bibliografia
  • On Fleeing and Arriving.
  • 1. Preliminary Remarks
  • 2. Starting Points
  • 3. Early Films on the Topic of Fleeing and Deportation
  • 4. Old Propaganda Pictures in New Documentaries
  • 5. Personifying the Experience of Fleeing: Die Odyssee der Kinder
  • 6. Merely a Guest in a Foreign Country?
  • 7. Between Home and the Other: Immigrants as Outsiders
  • 8. Culture Clash
  • 9. Internal Perspectives
  • 10. Causes of Migration
  • 11. Close to Refugees
  • 12. Critical Whiteness Studies
  • 13. Conclusion
  • Literature
  • Gli autori di questo volume / Contributors
  • Indirizzi / Contacts

Daniela Pietrini

Introduzione

[…] le travail, lui, il est toujours ailleurs, et jamais tu ne peux dire: c’est chez moi et tchao

(ce qui fait que, moi, quand je quitte un endroit, j’ai toujours l’impression de quitter là où c’était davantage chez moi que là où je vais débarquer, et quand on te pousse au cul de nouveau et que tu pars de nouveau, là où tu vas aller, tu seras encore davantage étranger, et ainsi de suite: tu es toujours plus étranger, tu es de moins en moins chez toi, on te pousse toujours plus loin, que tu ne saches pas où tu vas, et quand tu te retournes, vieux, que tu regardes derrière toi, c’est toujours, toujours le désert).

Bernard-Marie Koltès (1988), La nuit juste avant les forêts, Paris, Éd. de Minuit, p. 49.

1. Il progetto

Il discorso pubblico europeo degli ultimi anni è dominato tanto sul piano politico quanto su quello mediatico dall’attuale crisi migratoria. Concetti e parole chiave quali migrante, richiedente asilo, rifugiato, profugo, ma anche barcone e scafista, inclusione, politiche d’accoglienza rimbalzano da un medium all’altro, nonché da una lingua all’altra (si pensi ad esempio ai parallelismi con il discorso sulle migrazioni tedesco, contrassegnato da altrettanti termini ricorrenti, non sempre equivalenti a quelli italiani, come Migrationsfrage, Flüchtlingskrise, Schlepperboote, Hotspots, Migrant, Willkommenskultur ecc.). Dovunque in Europa si dibatte di confini europei esterni da controllare e difendere, se non addirittura di muri e recinti da costruire, ma anche di integrazione, di centri d’accoglienza e dell’aiuto umanitario che si prova a garantire (quanto alla Germania, spiccano anche le espressioni Resettlement e humanitäre Aufnahme).

Le migrazioni non costituiscono una sfida soltanto per i migranti stessi, ma fungono anche da impulso per notevoli trasformazioni sociali nei luoghi di accoglienza, nei quali l’arrivo di migliaia di persone in fuga dai propri paesi genera reazioni e processi diversi, talvolta anche contraddittori.

Tra i paesi europei più direttamente coinvolti nella crisi migratoria attuale figurano sia l’Italia che la Germania, la prima in quanto via d’ingresso primaria sulla rotta per l’Europa dall’Africa settentrionale attraverso il Mediterraneo, e la seconda come una delle mete finali cui aspira gran parte dei migranti. Se le singole reazioni istituzionali, politiche e mediatiche alla crisi nei due paesi possono talvolta divergere, la dimensione sovranazionale del fenomeno impone risposte comuni. Eppure anche le analisi dei rispettivi discorsi vengono spesso realizzate in maniera sporadica se non addirittura isolata. È da queste premesse che prende l’avvio il progetto di cui questo volume costituisce il risultato finale, ovvero dalla convinzione dell’opportunità – se non della necessità – di affrontare un problema europeo comune quale la crisi migratoria attuale attraverso un’indagine scientifica congiunta, che superi cioè i confini di una prospettiva meramente nazionale. Nasce così, nell’ambito del programma Hochschuldialog mit Südeuropa (‘Dialogo universitario con l’Europa meridionale’) finanziato dal DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst – ‘Servizio tedesco di Scambio Accademico’), un progetto binazionale dedicato allo studio del discorso attuale sulle migrazioni in prospettiva contrastiva italo-tedesca. Il progetto, promosso dall’Istituto di Romanistica dell’università Martin-Luther-Universität di Halle-Wittenberg in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, si è proposto di indagare, attraverso il lavoro parallelo e condiviso di studiosi italiani e tedeschi, i processi della costruzione discorsiva dell’attuale crisi migratoria per mettere in luce i modelli collettivi di pensiero delle rispettive comunità discorsive sviluppandone tanto gli aspetti specifici (nazionali) quanto quelli in comune. I saggi raccolti in questo volume costituiscono il risultato di un intero anno di ricerca articolato in due workshop tematici (uno sul discorso sulle migrazioni in prospettiva interdisciplinare e l’altro sull’applicazione a problemi attuali dei metodi della linguistica dei corpora e dell’analisi linguistica del discorso), che hanno avuto luogo rispettivamente a Messina e Halle nella primavera 2019, e in un convegno internazionale conclusivo dal titolo “La costruzione linguistica del discorso attuale sulle migrazioni”, svoltosi presso l’università di Halle-Wittenberg dal 16 al 19 settembre 2019 con la partecipazione di 33 relatori provenienti da quindici università situate in sei nazioni diverse (v. figura 1).

2. Lingua, discorso e migrazioni

Un ruolo di primo piano nella costruzione semantica e nella comprensione di fatti problematici – come, ad esempio, la crisi migratoria – spetta alla lingua, cui compete definire a livello concettuale oggetti e fenomeni nuovi, dare espressione ai cambiamenti attraverso le modifiche di termini e concetti controversi nonché marcare come tali i concetti ormai superati. Tutto ciò si manifesta sia nello scontro per la definizione più adeguata che nella ricerca di denominazioni e parole chiave con le quali affermare la propria posizione discorsiva, esprimere giudizi e attribuire connotazioni. Una breve rassegna di termini apparentemente equivalenti – almeno dal punto di vista denotativo – quali extra-comunitario, migrante, rifugiato, immigrato, profugo, richiedente asilo, clandestino ecc. rende immediatamente chiaro come non sia affatto indifferente con quale espressione venga identificato chi migra sia dal punto di vista individuale che collettivo, in quanto colui che migra si costituisce in maniera semanticamente diversa a seconda delle denominazioni che gli si attribuiscono e degli enunciati con cui lo si descrive. Il significato delle denominazioni che si sceglie di utilizzare è però ben lungi dal rappresentare una sorta di entità cognitiva autonoma ontologicamente preesistente, bensì si costruisce volta per volta attraverso le pratiche di negoziazione collettiva del senso messe in atto dai partecipanti alla comunicazione e dipendenti non solo dal cotesto linguistico e dagli aspetti pragmatici dell’interazione, ma soprattutto dal suo ben più ampio contesto socioculturale, storico, politico e istituzionale. Il patrimonio di conoscenze di cui i singoli attori discorsivi dispongono non proviene – o proviene solo parzialmente – dall’esperienza diretta, ma è parte di un sapere socialmente costruito:1 l’orizzonte di senso a partire dal quale i membri di una comunità discorsiva sono in grado di produrre e interpretare i testi relativi a un determinato argomento è costituito dal discorso2 corrispondente, inteso come l’insieme coerente degli enunciati su quello stesso tema prodotti da una comunità socialmente, storicamente e linguisticamente determinata. Nelle rappresentazioni linguistiche della realtà prodotte dai singoli parlanti si manifestano e si articolano quindi immagini, significati e giudizi di valore trasmessi e condizionati dall’uso linguistico della stessa comunità discorsiva, in un continuo dinamismo tra fissazione e rinegoziazione sociale del significato.

Queste considerazioni evidenziano la centralità dell’analisi linguistica per la comprensione del discorso attuale sulle migrazioni: è lo studio delle denominazioni, delle associazioni di parole (co-occorrenze e collocazioni), dei neologismi e delle parole chiave, delle metafore e dei topoi, delle realizzazioni sintattiche (forme attive e passive, nominalizzazioni…) e pragmatiche (presupposizioni e atti linguistici indiretti) a far emergere le rappresentazioni mentali collettive di una comunità in relazione a processi di natura politico-sociale.

La dimensione europea della crisi migratoria attuale fa sì che denominazioni, parole chiave, metafore e altri usi linguistici, passando da un contesto linguistico-culturale nazionale all’altro, si sovrappongano influenzandosi reciprocamente. Anche da questo punto di vista l’analisi linguistica del discorso può fornire chiavi di lettura preziose per interpretare in maniera adeguata testi mediatici, politici, giuridici e istituzionali che, pur condividendo la stessa tematica, restano espressione di contesti socialmente, politicamente e culturalmente diversi. Se è vero che parole e concetti relativi alle migrazioni in atto rimbalzano da una nazione all’altra, da una lingua all’altra, solo l’analisi del singolo uso linguistico considerato all’interno del suo particolare contesto storico, politico, sociale e culturale consente di sfuggire alla facile presupposizione dell’equivalenza di termini apparentemente analoghi in discorsi che si sviluppano parallelamente in comunità nazionali diverse. Accanto ai tecnicismi istituzionali che, pur riportati nei glossari ufficiali delle istituzioni europee relativi al tema delle migrazioni (v. Mariani in questo volume), non vengono sempre impiegati in maniera univoca nelle diverse lingue giuridiche dell’Unione, esistono anche numerose espressioni, soprattutto di stampo mediatico, variamente connotate e che presentano implicazioni discorsive peculiari delle rispettive comunità linguistico-culturali. L’approccio discorsivo, considerando parole chiave, neologismi e metafore non in senso assoluto, ma a partire dai rispettivi contesti di produzione e uso, consente di cogliere analogie e differenze nelle narrazioni parallele della crisi migratoria in paesi diversi andando oltre la somiglianza superficiale delle singole scelte lessicali.

La linguistica discorsiva non è che uno dei possibili punti di vista da cui affrontare l’analisi scientifica degli usi linguistici nel discorso sulla migrazione. Se in quest’introduzione ci siamo dedicati a illustrarne – sia pur rapidamente – i concetti base non è solo perché ne condividiamo ampiamente i presupposti e crediamo nelle sue potenzialità, ma anche perché essa, pur costituendo un campo di studi ben consolidato nelle tradizioni scientifiche di vari paesi, europei e non, quali ad esempio la Francia, la Germania o i paesi di lingua anglosassone, è poco nota e comunque poco affermata in Italia, in cui gli studi sul linguaggio come pratica sociale significante risultano ancora sporadici.3 Tra gli obiettivi del progetto alla base di questo volume figura quindi non soltanto lo studio del discorso sulle migrazioni in prospettiva contrastiva, ma anche l’applicazione, la discussione e la promozione di alcuni strumenti e metodi dell’analisi linguistica, in particolare quelli della linguistica discorsiva, oltre i confini linguistici e nazionali delle singole tradizioni scientifiche.

Per quanto il quadro concettuale e metodologico dell’analisi del discorso accomuni gran parte dei contributi che compongono questo volume, ognuno di essi declina e illustra in maniera individuale i propri presupposti teorici, gli strumenti adottati e i singoli obiettivi di ricerca. Tutti però, indipendentemente dalla rispettiva impostazione teorica e metodologica, contribuiscono nel loro insieme a un ampliamento della prospettiva sulla crisi migratoria nel senso di un superamento dei relativi ambiti linguistico-culturali nazionali: se in alcuni casi l’ottica contrastiva è immanente al singolo contributo sia in senso internazionale interlinguale (confronto tra discorsi sullo stesso tema condotti parallelamente in lingue e paesi diversi, v. gli articoli di Mariani, Becker, Rocco, Gebăilă, Landschoff / Münch) che in ottica intranazionale e intralinguale (confronto tra diverse fasi, livelli o piattaforme mediatiche relative a uno stesso discorso all’interno della stessa comunità discorsiva, v. in particolare Spina e Orrù), altre volte la prospettiva contrastiva è garantita dall’accostamento di saggi differenti dedicati ciascuno all’analisi del discorso sulle migrazioni in una diversa ottica nazionale (si pensi a Rossi e Barg per le migrazioni nel linguaggio filmico, a Collica e Kluth per i testi legislativi italiani e tedeschi indagati in chiave giuridica oppure a Gualdo / Telve e Clemenzi per quelli italiani e spagnoli dal punto di vista linguistico).

Un’ulteriore chiave di lettura complessiva di questo volume consiste nel suo carattere fortemente interdisciplinare. L’interdisciplinarietà è una caratteristica intrinseca all’analisi del discorso intesa come uno studio che, anche quando procede attraverso l’applicazione di metodi e strumenti di tipo rigorosamente linguistico, non ha come fine ultimo la conoscenza della lingua, ma la comprensione di una realtà socio-politica che gli usi linguistici stessi contribuiscono a formare. Per dare conto dello stretto rapporto tra gli usi linguistici e i relativi contesti sociali, economici, politici e culturali, ai contributi di impostazione più programmaticamente linguistica si affiancano quindi saggi di filosofia, giurisprudenza, letteratura, studi cinematografici.

3. Le migrazioni attuali nei saggi di questo volume

L’eterogeneità delle narrazioni della crisi migratoria attuale si riflette nella molteplicità delle impostazioni, dei metodi empirici e dei corpora analizzati nei vari contributi che compongono questo volume, che spaziano dai glossari ufficiali della migrazione prodotti dalla Commissione europea e dalla banca dati degli atti legislativi dell’UE in materia (Mariani) ai testi giuridici italiani (Collica, Gualdo / Telve), tedeschi (Kluth) e spagnoli (Clemenzi), dalle riviste periodiche delle nuove destre di lingua tedesca (Jäger) alla stampa giornalistica italiana (Becker, Orrù, Rocco, Setti, Spina), tedesca (Rocco), francese (Bianchi, Landschoff / Münch), spagnola (Becker) e britannica (Landschoff / Münch) fino ai social media (Arcangeli, Becker, Orrù, Ruggiano, Spina), dalla comunicazione elettorale e di partito (italiana e spagnola, Becker) ai dibattiti parlamentari (italiani, Katona-Kovács) e alle tavole rotonde con la partecipazione di dirigenti politici (in contesto italiano e rumeno, Gebăilă), dalle produzioni cinematografiche tedesche (Barg) e italiane (Rossi) ai vocabolari dell’uso (Merida) e ai fumetti (Arcangeli). L’eterogeneità degli apparati metodologici impiegati riflette la varietà dei corpora coprendo un’ampia gamma di approcci sia qualitativi che quantitativi (supportati dall’impiego di diversi software come CQP-Web, Sketch Engine o AntConc), basati spesso sulla combinazione dei principi dell’analisi del discorso con gli strumenti della linguistica dei corpora.

Il volume si apre con l’articolo di Massimo Arcangeli, che mira ad allestire un catalogo dei principali stereotipi e controstereotipi relativi ai fenomeni migratori attraverso un confronto tra le pratiche discorsive italiane e di altre lingue, per poi verificare in giornali, tv e social media l’uso del repertorio lessicale individuato.

I cinque saggi seguenti si concentrano sull’analisi del discorso istituzionale e giuridico in materia di migrazioni. Jessica Mariani affronta il tema della migrazione dal punto di vista terminologico analizzando l’evoluzione diacronica dell’uso di 54 termini rappresentativi del fenomeno migratorio, selezionati dai glossari ufficiali della Commissione europea, nei testi legislativi dell’UE dal 1950 al 2016.

Anche lo studio di Riccardo Gualdo e Stefano Telve si basa su un corpus di testi legislativi – italiani – osservati in prospettiva diacronica, ricostruendo i cambiamenti di alcune parole chiave del lessico della cittadinanza e dell’immigrazione in Italia dalla più antica legge italiana che si occupa di lavoro degli immigrati (la legge 943 del 30 dicembre 1986) fino al cosiddetto “Decreto sicurezza bis” dell’agosto 2019.

Maria Teresa Collica assume invece la prospettiva del diritto penale italiano sottolineando la connotazione negativa che l’immigrazione vi assume, messa in evidenza dall’uso del termine clandestino che, associato al migrante, ben rappresenta la deriva securitaria del diritto penale italiano degli ultimi anni verso il cosiddetto “diritto penale del nemico”.

L’attuale dibattito giuridico-legislativo tedesco in materia di migrazioni, dalle prime reazioni positive, contrassegnate da parole chiave come Willkommenskultur (‘cultura del benvenuto’), al controdiscorso, incentrato sulla semantica di Grenze (‘confine’), è al centro dell’analisi di Winfried Kluth. Particolare attenzione è rivolta agli effetti semantici delle denominazioni dei provvedimenti legislativi stessi e al rapporto inversamente proporzionale tra l’efficacia positiva delle misure adottate per favorire l’integrazione dei migranti e la loro scarsa rilevanza mediatica.

La sezione consacrata alle migrazioni nei testi legislativi si conclude con il contributo di Laura Clemenzi, dedicato allo studio delle leggi emanate in Spagna tra il 1985 e il 2014. Il saggio esplora il lessico relativo alla sicurezza e alle modalità di ingresso, permanenza e circolazione degli stranieri in Spagna tenendo conto anche delle occorrenze degli stessi termini nella stampa nazionale, sullo sfondo di un’ottica contrastiva spagnolo-italiano.

Nella seconda parte del volume l’attenzione si sposta sul discorso italiano, analizzato soprattutto, ma non esclusivamente, a livello mediatico.

Raphael Merida propone un’indagine lessicologica di neologismi e risemantizzazioni nei principali vocabolari dell’uso dell’italiano per cogliere in prospettiva microdiacronica l’evoluzione della percezione linguistica della migrazione negli ultimi anni.

Il saggio di Paolo Orrù si colloca all’intersezione tra la Critical Discourse Analysis (‘analisi critica del discorso’) e la Corpus Assisted Discourse Analysis (‘analisi del discorso assistita dai corpora’), combinate con l’analisi multimodale e in particolare con la semiotica visiva. L’analisi verte su un ampio corpus di testi giornalistici italiani raccolti dal 2000 al 2016 e su una selezione di post pubblicati su pagine pubbliche di Facebook, concentrandosi sulle strategie referenziali e predicazionali per descrivere gli stranieri e sui processi verbali che li vedono soggetto o oggetto.

Il contributo di Stefania Spina, anch’esso fondato sull’analisi critica del discorso svolta con gli strumenti della linguistica dei corpora, prende avvio dove si conclude quello di Orrù, indagando il discorso sulle migrazioni nella stampa italiana attraverso un vasto corpus di articoli pubblicati su dieci quotidiani italiani dal 2016 al 2019. Per fornire un quadro complessivo della rappresentazione attuale dei migranti nel discorso mediatico italiano, i dati dell’analisi del corpus a stampa sono confrontati con quelli di un corpus di tweet contenenti la parola migranti pubblicati tra marzo e giugno 2019.

Anche l’articolo di Fabio Ruggiano si concentra sulle strategie discorsive di costruzione della figura del migrante su Twitter, confrontando due sottocorpora temporalmente separati dalle elezioni europee del 26 maggio 2019 per interrogarsi su eventuali ripercussioni di questo evento sul discorso sulle migrazioni.

Lo stesso momento discorsivo funge da criterio discriminante anche per la raccolta dei dati analizzati da Raffaella Setti, che rende conto, in termini quantitativi e qualitativi, del trattamento delle parole chiave migranti, sicurezza e porti chiusi nei titoli dei principali quotidiani italiani nell’arco di tempo dal 19 maggio – una settimana prima delle elezioni europee – al 28 luglio 2019.

Lili Krisztina Katona-Kovács sposta invece l’attenzione dal discorso mediatico a quello politico analizzando i dibattiti parlamentari relativi a due leggi italiane sull’immigrazione, il “Decreto Minniti-Orlando” del 17 febbraio 2017 e il “Decreto Sicurezza e Immigrazione” del 4 ottobre 2018. Lo studio, che opera coniugando l’analisi del discorso nel suo approccio storico-discorsivo con la teoria delle construal operations, si propone di individuare gli elementi linguistici che collegano il tema dell’immigrazione a quello della sicurezza, spaziando dalle strategie referenziali e predicative all’argomentazione e ai topoi, e soffermandosi soprattutto sull’analisi dei frame e delle metafore.

Dopo i saggi dedicati in particolare alla costellazione italiana del discorso attuale sulle migrazioni, la terza sezione di questo volume allarga lo sguardo in prospettiva europea. Martin Becker confronta la situazione discorsiva italiana con quella spagnola evidenziando le differenti percezioni e valutazioni del fenomeno migratorio nei discorsi politici dei due paesi, rispettivamente la Lega e il controdiscorso del Partito Democratico e dei media del gruppo editoriale L’Espresso per quanto riguarda l’Italia, e i grandi partiti nazionali, dalla sinistra radicale all’estrema destra, per la Spagna.

L’analisi di Goranka Rocco segue un’impostazione diacronica in ottica contrastiva interlinguale tedesco-italiano mirando a investigare, sulla base di ricchi archivi di testi giornalistici, l’uso di due parole chiave del discorso sulle migrazioni, Wirtschaftsmigrant* / Wirtschaftsflüchtling* e Gutmensch* e i termini italiani migrant* economic* e buonist*, per ricostruirne i rispettivi processi di costruzione e fissazione sociale del significato analizzandone le connotazioni, la frequenza e i contesti d’uso, il comportamento morfologico e sintattico, le eventuali co-occorrenze di segnali metalinguistici e metadiscorsivi.

Sulla base di un corpus costituito da tavole rotonde sulla migrazione che hanno avuto luogo in Italia e Romania nel 2015 e 2016, Anamaria Gebăilă propone invece lo studio qualitativo delle manifestazioni linguistiche dell’attenuazione in quanto fenomeno indicativo delle difficoltà di produzione e interpretazione del messaggio in relazione a un tema sensibile.

Marco Bianchi si occupa di come l’isola italiana di Lampedusa sia presentata nella stampa francese quale simbolo discorsivo delle migrazioni in corso verso l’Europa. L’aspetto comparativo dell’analisi è prevalentemente implicito, costituito dal parallelo discorso italiano sulla migrazione e sulla stessa isola.

Il saggio di Jöran Landschoff e Vanessa Münch è doppiamente contrastivo: dal punto di vista contenutistico, vengono messi a confronto alcuni aspetti del discorso sulle migrazioni in Francia con il discorso corrispondente in atto nel Regno Unito; dal punto di vista metodologico, l’impostazione prescelta si fonda sulla combinazione dell’approccio sviluppato dal germanista Ekkehard Felder (2013), incentrato sui “centri agonali”, con lo strumento analitico di origine francese della polifonia (Ducrot 1984). La base dei dati è costituita da un ampio corpus giornalistico sul discorso populista, selezionato in base all’intersezione populismo e migrazione e interrogato secondo i metodi della linguistica dei corpora.

La parte finale di questo volume allarga ulteriormente il campo d’osservazione spostando l’attenzione dagli usi linguistici ai relativi contesti filosofici, sociali e culturali. Matthias Kaufmann si cimenta con il concetto di identità culturale analizzando il “mito della comunità” e il rapporto tra cultura, identità e nazione, e mettendo in evidenza i rischi di una strumentalizzazione di tali concetti per giustificare l’esclusione e il nazionalismo.

Proprio la critica di una tale strumentalizzazione del concetto di nazione e di identità culturale è alla base del saggio di Andrea Jäger, che analizza le strategie argomentative e retoriche del discorso xenofobo degli intellettuali delle nuove destre tedesche sull’esempio dei testi pubblicati nella rivista trimestrale Tumult.

Gli ultimi due saggi del volume sono dedicati alla migrazione nel linguaggio filmico italiano, tedesco e internazionale. Fabio Rossi analizza le linee tematiche e ideologiche principali del discorso audiovisivo sui migranti combinando i metodi dell’analisi filmica (anche in chiave multimodale) con quelli dell’analisi linguistica tradizionale (anche in chiave glottodidattica) e percorrendo, grazie all’analisi approfondita di diversi esempi filmici, la storia della “cinematografia migrante” italiana.

Partendo dalla considerazione della fondamentale affinità del mezzo audiovisivo con ogni forma di movimento e sulla base di un approccio storico-estetico, Werner C. Barg traccia la storia esemplare dei temi della migrazione e dell’integrazione dello straniero nel discorso cinematografico e televisivo tedesco e internazionale, mettendo in evidenza le caratterizzazioni di personaggi e ambienti, interpretati anche alla luce dei cosiddetti Critical Whiteness Studies.

Dicembre 2019

Daniela Pietrini

Figura 1: Manifesto del convegno internazionale “La costruzione linguistica del discorso attuale sulle migrazioni”. Realizzazione grafica: © Nikolaus Hößle.

Details

Seiten
402
Erscheinungsjahr
2020
ISBN (PDF)
9783631836705
ISBN (ePUB)
9783631836712
ISBN (MOBI)
9783631836729
ISBN (Hardcover)
9783631812891
DOI
10.3726/b17641
Sprache
Deutsch
Erscheinungsdatum
2020 (Oktober)
Schlagworte
Migration Mediendiskurs Diskursvergleich Diskurslinguistik Politischer Diskurs Migrationskrise Italien Deutschland Sicherheit Europa
Erschienen
Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Warszawa, Wien, 2020. 402 S., 4 farb. Abb., 16 s/w Abb., 15 Tab.

Biographische Angaben

Daniela Pietrini (Band-Herausgeber:in)

Daniela Pietrini ist Professorin für Italienische und Französische Sprachwissenschaft an der Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg. Zu ihren Forschungsschwerpunkten zählen die Diskursanalyse, die Mediensprache und -kommunikation, die Varietäten- und Textlinguistik sowie die Wortbildungslehre. Daniela Pietrini è professore ordinario di Linguistica italiana e francese all’università Martin-Luther di Halle-Wittenberg. Si occupa di Analisi del discorso, Linguistica dei media, Linguistica variazionale e testuale, Formazione delle parole.

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Titel: Il discorso sulle migrazioni / Der Migrationsdiskurs